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L’Amministrazione Trump rilancia il carbone con l’Affordable Clean Energy

La nuova norma presentata dall'amministratore dell'EPA, Andrew Wheeler, soppianta il Clean Power Plan voluto da Obama e permette alle centrali a carbone di rimanere aperte più a lungo.

affordable clean energySecondo Wheeler, l’Affordable Clean Energy “permetterà agli impianti alimentati a carbone di essere parte di un futuro più pulito

 

(Rinnovabili.it) – L’Amministrazione Trump ha presentato ufficialmente il piano energetico Affordable Clean Energy (ACE): la nuova strategia a stelle strisce permetterà alle centrali energetiche alimentate a carbone di rimanere attive più a lungo alla ricerca di soluzioni tecnologiche per diminuire le emissioni.

 

L’Affordable Clean Energy sostituisce il Clean Power Plan varato dalla Presidenza Obama che prevedeva pesanti restrizioni nell’uso del carbone, il taglio di oltre il 33% delle emissioni rispetto i livelli del 2005 entro il 2030 e un maggior utilizzo di risorse meno inquinanti come energie rinnovabili e gas naturale.

 

Sotto la nuova normativa, i singoli Stati avranno a disposizione un periodo di 3 anni per elaborare le rispettive strategie di riduzione delle emissioni principalmente incoraggiando le centrali elettriche a carbone a migliorare la propria efficienza energetica. L’ACE stabilisce le linee guida da seguire per fissare gli standard d’efficientamento energetico: alle centrali elettriche viene esplicitamente chiesto di aumentare il rapporto tra energia prodotta/combustibile fossile bruciato: a tal fine vengono elencate 6 tecnologie utilizzabili, tra cui il controllo delle perdite di condotto e l’impiego di pompe di alimentazione per le caldaie.

 

“Il nostro ACE incentiverà nuove tecnologie che permetteranno agli impianti alimentati a carbone di essere parte di un futuro più pulito”, ha affermato il discusso Amministratore dell’Environment Protection Agency, Andrew Wheeler, durante la presentazione stampa del piano.

 

Secondo quanto si legge nella sintesi della nuova regola, l’ACE dovrebbe garantire un taglio alle emissioni di carbonio pari al 35% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030, in linea, quindi con quanto previsto dal Clean Power Plan di Obama.

 

Moltissime le critiche arrivate dal fronte democratico e ambientalista che ha presto ribattezzato il disegno di Legge come “Dirty Power Plan”: “Si tratta di un attacco illegale e immorale all’aria pulita, all’energia pulita e alla salute pubblica – ha attaccato il direttore del gruppo ambientalista Sierra Club, Michael Brune – Dimostra semplicemente quanto sia senza coscienza l’amministrazione Trump quando si tratta di accontentare i loro inquinanti alleati”.

 

Nell’ottica ambientalista, il prolungamento dell’attività di vecchie centrali a carbone difficilmente potrà coincidere con il taglio delle emissioni, mentre è più probabile che un periodo di transizione più o meno lungo porterà a un aumento ulteriore del problema.

 

Il settore della produzione di energia da carbone è in crisi negli Stati Uniti già da diverso tempo: colpa dell’età media degl’impianti, ma anche della sempre maggiore economicità delle fonti rinnovabili e dell’avanzata del gas naturale, la cui produzione ha fatto registrare un nuovo record negli States lo scorso anno.

 

In un sondaggio dell’agenzia di stampa Reuters dello scorso ottobre, è stato domandato ai responsabili di 44 le centrali a carbone USA destinate a chiudere i battenti nei prossimi anni se l’introduzione dell’ACE li avrebbe convinti a sviluppare tecnologie innovative in modo da ritardare la dismissione degl’impianti. Nessuno degli intervistati ha risposto positivamente.

 

Lo stesso Wheeler, durante la presentazione, ha ammesso che l’EPA non ha analizzato l’eventuale impatto della nuova regolamentazione sulle centrali in via di dismissione, ma ha ribadito che l’ACE consentirà ai singoli Stati maggiore flessibilità nel decidere quali impianti mantenere in attività e quali chiudere.

 

Wheeler ha aggiunto che a breve l’EPA dovrebbe riformare anche il New Source Review, il programma federale che prevede la necessità di ottenere autorizzazioni ambientali per la costruzione o l’ammodernamento di nuovi impianti energetici. Nella versione definitiva, l’Affordable Clean Energy non conteneva nessun aggiornamento del NSR, tuttavia una bozza circolante i mesi precedenti l’approvazione prevedeva la possibilità di evitare le autorizzazioni ambientali nel caso si perseguissero gli obiettivi indicati nell’ACE.

 

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