TrenoVerde ha fatto tappa a Palermo e dopo 72 ore di monitoraggi dipinge una città vittima dell'inquinamento acustico e atmosferico dove il parco è talmente vecchio da rilasciare notevoli quantitativi di benzene e non solo
“Si respira mal’aria a Palermo, con preoccupanti e insoliti livelli di benzene. E se l’altro inquinante più noto – il Pm10 – è nella media lo si deve probabilmente soltanto alla favorevoli condizioni climatiche di questi giorni che hanno “ripulito” l’aria” inizia così la comunicazione rilasciata da Legambiente dopo aver tradotto in numeri le analisi effettuate per 72 ore consecutive nel capoluogo siciliano.
Cittadini sottoposti ad alti livelli di inquinamento atmosferico ed acustico che vanno protetti. Questa la dichiarazione dell’Associazione ambientalista che ha chiesto all’amministrazione locale di progettare aree di zonizzazione acustica, non ancora presenti in città, per proteggere la popolazione dagli elevati decibel riscontrati. “È indispensabile – prosegue Carpentieri – adottare misure più concrete, strutturali ed efficaci come l’incremento del trasporto pubblico locale e del servizio ferroviario per il trasporto pendolare, l’estensione delle zone 30 e delle aree pedonali, favorire l’incremento degli spostamenti in bicicletta lungo le strade cittadine”.
Oltre al PM10 ad avvelenare l’aria benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono che minacciano la salute dei cittadini.
“Nel corso dei tre giorni di monitoraggio sono registrati valori notevoli di benzene con una media giornaliera rispettivamente di 7 µg/m3, 8,4 µg/m3 e 4,3 µg/m3; i primi due risultano perciò più elevati rispetto al limite di 5 µg/m3 previsto come media annuale dal Decreto legislativo 155/2010” spiega Luca Ricciardi, responsabile del laboratorio qualità dell’Aria di Italcertifer.