Nel 2010 sono state raccolte circa 34 milioni di tonnellate di rifiuti. Raggiunto l’obiettivo europeo dei 4 chilogrammi pro-capite nella raccolta RAEE
Con un peggioramento del 5,3% e un valore di circa 2,5 milioni di tonnellate continua ad essere negativo il saldo export-import 2010; uniche eccezioni, il settore della carta e quello della plastica entrambi esportatori con un saldo positivo.
“I dati positivi del settore nel 2010”, ha evidenziato Corrado Scapino, Presidente di Unire, “sono una conferma di come il recupero dei rifiuti costituisca un passaggio imprescindibile per la transizione verso la ‘Green Economy’ e una risorsa indispensabile per diminuire la dipendenza del nostro Paese dall’estero per le materie prime, partecipare alla ripresa economica e contribuire a ridurre gli impatti negativi dello sfruttamento dei materiali vergini e dello smaltimento in discarica. Per raggiungere questi obiettivi è necessario che oggi le strategie di crescita industriale si coniughino con politiche di sviluppo sostenibile che prevedono l’impegno e la partecipazione di tutti i soggetti economici presenti nella filiera”.
Dal Rapporto emergono altri dati interessanti: sono aumentati del 15% rispetto al 2009 i Centri di Raccolta gestiti dai Comuni e dalle aziende di servizi ambientali – 3.564 unità sul territorio nazionale – servendo così l’89,62% della popolazione italiana anche se con notevoli discrepanze a livello regionale. Il divario tra Nord (96,4% della popolazione servita), Centro (88,8%) e Sud (80,7%) rimane forte nonostante il mezzo giorno abbia registrato la crescita annuale più consistente (7 punti percentuali). Nel 2010 i ritiri effettuati dai Sistemi Collettivi presso i Centri di Raccolta (CdR) sono stati 140mila rispetto ai circa 110mila del 2009. Il trend di crescita è risultato piuttosto costante nell’anno, con picchi di oltre 12mila ritiri nei mesi di agosto, settembre e ottobre.