Legambiente rielabora i dati dell'Oms e traccia un quadro impietoso del nostro paese, sommerso dallo smog. Domani il vertice UE con lo spettro della sanzione
Lo smog soffoca l’Italia, a un passo dalla sanzione europea
(Rinnovabili.it) – Cresce la pressione sul Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, dopo la pubblicazione da parte di Legambiente di uno studio che rielabora gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità sull’inquinamento. L’associazione del cigno verde ha calcolato che ai vertici della classifica europea delle città più afflitte dallo smog ci sono tre capoluoghi italiani: Torino, Milano e Napoli.
Questa settimana, Galletti è convocato a Bruxelles dal Commissario UE all’Ambiente, Karmenu Vella, per spiegare come mai l’Italia sta ancora violando i limiti europei per l’inquinamento atmosferico. Un fine legislatura caldo per il Ministro, che dovrà convincere il Commissario a non attivare una procedura di infrazione che costerebbe ai contribuenti milioni di euro.
>> Italia a un passo dalla sanzione europea per l’inquinamento dell’aria <<
I valori più alti di concentrazione media annua delle polveri sottili (PM10), secondo Legambiente, si sono registrati a Torino (39 microgrammi per metro cubo), Milano (37) e Napoli (35), in un podio tutto italiano che dimostra la difficoltà della politica ad affrontare seriamente il tema dello smog. Seguono Siviglia, Marsiglia e Nizza, dove la concentrazione media annuale è di 29 μg/mc. Roma e Parigi condividono il settimo posto, con 28 microgrammi per metro cubo.
I dati rielaborati da Legambiente risalgono ormai al 2013, anche se l’OMS ha diffuso il suo rapporto nel 2016. Ciò nonostante, l’associazione assicura che negli anni successivi la situazione non è cambiata. Secondo Andrea Minutolo, coordinatore dell’ufficio scientifico, siamo di fronte ad una «cronicità delle lacune per l’inquinamento atmosferico». La media annuale di PM10 a Torino è stata di 35 μg/mc nel 2014, 39 nel 2015 e 36 nel 2016. A Milano è un’altalena (35-41-36) e a Napoli in lievissima discesa (29 nel 2014 e nel 2015 e 28 nel 2016).
La riunione tra la Commissione Europea e i Ministri dell’Ambiente di Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito è fissata per domani. Le infrazioni sono già aperte, ma dopo il vertice potrebbero arrivare al momento decisivo: il ricorso alla Corte di Giustizia dell’UE, con probabile sanzione pecuniaria.