Il Parlamento sudafricano ha approvato un disegno di Legge lungamente osteggiato da compagnie energetiche e industriali.
Dal 2022, ogni tonnellata di CO2 prodotta verrà tassata con un tributo di 7,50 euro
(Rinnovabili.it) – Il Sud Africa ha approvato la carbon tax: a quasi 10 anni dalla prima proposta di Legge, il parlamento dello Stato africano responsabile delle maggiori quantità di inquinamento atmosferico del continente ha finalmente dato il via libera alla tassa per ridurre le emissioni di CO2.
“Il cambiamento climatico è la più grande sfida che deve affrontare l’umanità – ha dichiarato il ministro delle finanze sudafricano, Mondli Gungubele – Il Sud Africa intende fare la propria parte nello sforzo globale per ridurre le emissioni di gas serra”.
La proposta di tassazione ha subito 3 rinvii dopo la prima formulazione, nel 2010: ad opporsi sono sempre state le compagnie d’estrazione, le acciaierie e persino il più grande produttore statale di energia, la Eskom, che prevedevano il drastico calo dei profitti e un conseguente rialzo dei prezzi dell’elettricità. Anche in quest’ultima tornata, alcune delle più grandi compagnie sudafricane come Sibanye-Stillwater e ArcelorMittal, tra i maggiori estrattori di minerali e oro la prima, il più grande produttore di acciaio della regione la seconda, si sono fortemente opposte alla misura, chiedendo di rinviarne ulteriormente l’entrata in vigore.
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La Legge approvata si basa sul principio “chi inquina paga”: le aziende che supereranno una determinata soglia di emissioni di carbonio – ogni attività avrà il suo tetto emissivo – dovranno pagare 120 rand (poco meno di 7,50 euro) per ogni tonnellata di CO2 prodotta in più, con un’indennità esentasse fino al 95% per il primo periodo (ovvero entro il 2022). La nuova tassa dovrebbe entrare in vigore a giugno 2019 e il governo ha già promesso di offrire incentivi fiscali per ridurre al minimo l’impatto.
Si tratta dei primi segni tangibili di un’inversione di rotta: nonostante il Sud Africa risulti tra i firmatari dell’accordo di Parigi nel 2015, solo nell’agosto 2018 è arrivata la pubblicazione dell’Integrated Resource Plan, un piano per ridurre la dipendenza dal carbone, aumentare gl’investimenti sulle energie rinnovabili e sull’utilizzo di gas e per limitare l’uso di energia nucleare.
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