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Stop alla plastica monouso: l’Ue ne vieta la vendita dal 2021

"Chi inquina paga", il nuovo principio stabilito dall'Ue per i produttori che continueranno a produrre e vendere prodotti in plastica. E anche l'Inghilterra fa i primi passi contro il monouso

imballaggi in plastica

Confermata la risoluzione legislativa anti plastica approvata dal Parlamento europeo a marzo

(Rinnovabili.it) – Stop a posate, piatti, bastoncini cotonati e altri utensili monouso in plastica, anche detti ‘usa e getta’. Il Consiglio dell’Unione europea ha confermato, adottando in via definitiva, la risoluzione legislativa anti plastica che il Parlamento di Strasburgo aveva approvato a larga maggioranza nel mese di marzo.

La direttiva, votata a favore da 560 eurodeputati e che ha visto solo 35 contrari e 28 astenuti, prevede che venga vietata la vendita dei seguenti prodotti nei paesi dell’Ue a partire dal 2021: postate e piatti di plastica monouso, cannucce di plastica, bastoncini cotonati con steli in plastica e supporti per palloncini, plastiche ossi-degradabili e contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso.

 

 

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Non solo: l’Ue ha anche stabilito come «il 90% delle bottiglie di plastica dovrà essere raccolto dagli stati membri entro il 2019 e che esse dovranno contenere almeno il 25% di contenuto riciclato entro il 2025 e il 30% entro il 2030». Contestualmente sono stabilite norme più stringenti riguardo l’etichettatura oltre a misure di sensibilizzazione e obiettivi di raccolta a lungo termine.
Introdotte anche misure di responsabilità estesa per i produttori: «i regimi di responsabilità estesa del produttore sono in linea con il principio “chi inquina, paga– si legge nel documento redatto dalla Commissione – i produttori hanno la responsabilità di contribuire ai costi di pulizia e riciclaggio, poiché contribuiscono a creare il problema a monte coi loro metodi di produzione».

 

Felicitazioni dalla relatrice del provvedimento Frédérique Ries, eurodeputata belga del Mouvement Réformateur in quota Alde (Alleanza democratici e liberali per l’Europa): «Questa legislazione ridurrà il danno ambientale di 22 miliardi di euro, cioè il costo stimato dell’inquinamento da plastica in Europa fino al 2030». Approvazione per la direttiva approvata dalla Commissione europea arriva anche dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa: «Quest’approvazione non è solo la fine ma anche l’inizio di un percorso che vede un’Europa sempre più libera dalla plastica grazie a nuove norme più stringenti. L’Italia è capofila nella grande battaglia contro la plastica monouso e non abbasserà la guardia: dopo la campagna #plasticfree, l’approvazione in Consiglio dei ministri della legge ‘Salvamare’ e il credito d’imposta per la riduzione degli imballaggi, vogliamo essere tra i primi Paesi a recepire la direttiva Ue».

 

Primi passi in questa direzione anche dall’Inghilterra che promette: cannucce di plastica, agitatori [da cocktail n.d.r.] e bastoncini cotonati con steli di plastica saranno banditi dalla vendita a partire da aprile 2020.
Il provvedimento, in discussione in Parlamento da oltre un anno, è stato confermato dal Governo che spera di ridurre notevolmente l’impatto ambientale di prodotti realizzati in plastica. Per gli attivisti ambientali si tratta di un impegno minimo e, proprio per questo, non approvano completamente la decisione: «Abbiamo bisogno che i produttori si assumano la responsabilità dell’inquinamento da loro causato, che si tratti di borse, palloncini, pacchetti o bastoncini cotonati», ha dichiarato Emma Priestland di Friends of the Earth al ‘Guardian’, «stiamo conducendo, per questo, una campagna affinché si avvii una legislazione [denominata dall’ong Drastic on plastic n.d.r.] per ridurre tutta la plastica inutile».

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