Per salvarci dagli effetti del cambiamento climatico, tutte le infrastrutture energetiche dovranno essere zero carbon dal prossimo anno
(Rinnovabili.it) – Per mantenere un 50% di possibilità di evitare gli effetti più catastrofici del cambiamento climatico, dopo il 2017 non si dovrebbero più costruire impianti a carbone, a gas o a petrolio.
Forse starete sbattendo le palpebre, increduli, ma non c’è niente di complicato. Tutte le nuove infrastrutture energetiche dovranno essere zero carbon dal 2017.
Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista Applied Energy da un team di ricercatori dell’Università di Oxford. Le conclusioni di questo lavoro, in sostanza, disintegrano qualsiasi piano a medio e lungo termine che i governi del mondo potrebbero aver redatto con l’intento di uscire dall’era del fossile.
«Per i responsabili politici che considerano i cambiamenti climatici un problema lontano nel futuro, questo dovrebbe rappresentare un campanello d’allarme», ha detto Cameron Hepburn, co-autore dello studio, secondo cui tutte le centrali elettriche alimentate da fonti fossili dovrebbero essere dotate di sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio.
In tutta onestà, possiamo immaginare che nonostante un numero sempre maggiore di ricerche abbia già chiarito la completa inadeguatezza dell’accordo sul clima raggiunto alla COP 21, non cambierà nulla.
Secondo un report di Sierra Club e Greenpeace appena pubblicato, circa 1.500 impianti a carbone sono in fase di costruzione o allo stadio progettuale in tutto il mondo. Possiamo anche scordarci che, sebbene il buon senso imponga ai governi di stracciare quei piani, gli impianti verranno mai bloccati o equipaggiati con costose tecnologie per il CCS (carbon capture and storage).
Se gli esperti di Oxford hanno ragione, il 2017 è l’ultimo termine possibile per mantenere aperto un 50% di possibilità di evitare gli effetti catastrofici del cambiamento climatico. Questo potrebbe causare impatti severi anche in Occidente, con un aumento del costo della vita, la svalutazione delle abitazioni in località costiere, l’aumento di fenomeni meteorologici estremi e delle migrazioni. Prepariamoci: un semplice ombrello non sarà sufficiente.