I sismologi hanno identificato più di 600 scosse connesse alle attività di fratturazione idraulica. Nonostante la loro bassa intensità, non sono da ignorare
Ricercatori confermano la connessione tra il fracking e i terremoti negli stati centrali ed orientali degli USA
(Rinnovabili.it) – L’assemblea annuale della Seismological Society of America (Società simologica d’America – Ssa) conferma quanto già negli scorsi anni sembrava appurato: il fracking provoca terremoti.
Nella relazione dei sismologi americani è stata chiamata in causa la relazione dei pozzi di fratturazione con episodi sismici negli stati centrali ed orientali della nazione, in particolare in Ohio, Pennsylvania, West Virginia, Oklahoma e Texas.
Si tratta di episodi sismici di piccola e media intensità, stando a quel che affermano i sismologi, tuttavia Michael Brudzinski, docente della Miami University dell’Ohio, ha identificato più di 600 scosse negli stati sopra citati e ha avvertito che, nonostante la loro bassa intensità, non siano da ignorare.
La magnitudo di questi episodi sismici è compresa fra il 2.0 e il 3.8 della scala Richter, tuttavia il Brudzinski ha dichiarato come se si osservano le fracking signature si noteranno «una serie di esplosioni sismiche, centinaia e migliaia di eventi tellurici che possono verificarsi in un paio di giorni o in una settimana».
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Il fenomeno è sottovalutato e sottostimato, secondo il professore della Miami University che sta conducendo un gruppo di ricerca per analizzare la questione e la relazione tra le diverse variabili che causano il fracking – il tipo di soluzione iniettata nelle rocce, la profondità negli strati di roccia – e i rischi di terremoti. «Quello che ci ha colpito nell’ambito della ricerca che stiamo conducendo – ha dichiarato Brudzinski – è che più è profondo il pozzo, più c’è rischio di sismicità, in percentuali molto maggiori rispetto a quanto ci aspettassimo».
Già nel 2017 il Geological Survey degli Stati Uniti (Usgs) denunciava come le operazioni di fratturazione idraulica causavano forti terremoti in Oklahoma e Kansas. Secondo Mark Petersen, responsabile della ricerca condotta dall’Usgs «tra il 2008 e il 2015 i fenomeni sismici sono aumentati esponenzialmente nello stato dell’Oklahoma, la media è di 1/2 al giorno, più che in California».
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