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Amazzonia: gli stati federati del Brasile contro Bolsonaro

Inserendosi nel conflitto tra Macron e Bolsonaro, gli stati brasiliani chiedono aiuto alla Francia per implementare dei progetti ambientali volti a salvaguardare la foresta pluviale amazzonica. Ma non solo: presto potrebbe entrare in vigore un meccanismo che consentirà ai paesi stranieri di contribuire direttamente ai progetti di protezione ambientale adottati dai singoli stati federati.

Stati federati del Brasile
Credits: Rosa Maria da Pixabay

Durante la COP25, potrebbe essere annunciato un accordo tra la Francia e 9 Stati federati del Brasile per proteggere l’Amazzonia.

 

(Rinnovabili.it) – La Francia e un gruppo di stati federati del Brasile stanno lavorando ad un accordo di partenariato per la salvaguardia della foresta pluviale amazzonica, aggirando l’autorità centrale del governo federale di Bolsonaro.

 

Durante le ondate di incendi che nel 2019 hanno contribuito a distruggere il più grande polmone del pianeta, la posizione del presidente Emmanuel Macron è stata molto dura nei confronti del Brasile: chiedendo l’immediata adozione di azioni urgenti, il premier francese si è lanciato in un’aspra diatriba mediatica con il presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Nello specifico, Macron ha accusato Bolsonaro di mentire spudoratamente ai leader mondiali rispetto all’impegno del Brasile nel preservare l’ambiente e, a sua volta, il presidente carioca ha ribattuto che avrebbe accettato i 20 milioni di dollari in aiuti offerti dal G7 solo a patto che Macron avesse ritirato i suoi “insulti”.

 

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Inserendosi nel conflitto, un consorzio di nove stati federati del Brasile, il cui territorio ricade nella vasta area della foresta pluviale, avrebbe così deciso di istituire una partnership con la Francia. La notizia arriva dal governatore dello stato di Amapa, Waldez Goes, che ha rivelato a Reuters che l’accordo verrà ufficialmente annunciato durante il vertice sul Clima delle Nazioni Unite entro questa settimana, includendo anche altre iniziative volte a ridurre le emissioni di CO2.

 

Il numero di incendi nell’area brasiliana della foresta pluviale (che rappresenta il 60% dell’intera Amazzonia) è salito ad agosto di quest’anno al suo punto più alto dal 2010, provocando una protesta su scala mondiale contro Bolsonaro, accusato di non fare abbastanza per proteggere le sorti della foresta amazzonica, rifiutando anche gli aiuti internazionali. Per questo motivo, Goes ha affermato che i nove stati brasiliani annunceranno martedì l’entrata in vigore di un meccanismo che consentirà ai paesi stranieri di contribuire direttamente ai progetti di protezione adottati dai singoli stati federati, bypassando il governo centrale di Bolsonaro.

 

Secondo Reuters, il partenariato tra gli stati federati del Brasile e la Francia dovrebbe essere non vincolante, ma potrebbe gettare le basi affinché il paese europeo fornisca un effettivo sostegno finanziario ai progetti ambientali degli stati brasiliani, anche se ancora non è stato definito un importo preciso. Un portavoce della delegazione francese a Madrid ha però rifiutato di commentare l’annuncio informale di Goes.

 

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