La Commissione ambiente del senato spagnolo ha bocciato mercoledì scorso la proposta di bandire la fratturazione idraulica da tutto il territorio nazionale
(Rinnovabili.it) – La Commissione ambiente del senato spagnolo ha bocciato mercoledì scorso la proposta di bandire il fracking da tutto il territorio della Spagna. La mozione era stata presentata dai senatori Carles Mulet Garcìa e Jorge Navarrete Pla e puntava a bloccare immediatamente ogni attività di prospezione, perforazione e sfruttamento, anche quelle già in vigore. Il blitz legislativo però si è scontrato contro il muro dei parlamentari del Partito popolare, che ha la maggioranza.
Lo sfruttamento di idrocarburi non convenzionali è un tema fortemente dibattuto in Spagna, come altrove in Europa (ad esempio Francia e Germania). Il paese ha diversi bacini di shale sia sulla terraferma che offshore, principalmente concentrati nella conca vasco-cantabrica. Secondo le stime di Shale Gas España, la piattaforma spagnola per lo sviluppo del gas non convenzionale, le riserve ammonterebbero in totale a più di 2.000 miliardi di metri cubi, l’equivalente di 70 anni di consumo.
Già nel 2016 i partiti di opposizione avevano provato a far cambiare rotta al governo. Lo scorso marzo alla camera bassa erano riusciti a far passare una mozione – del tutto simile a quella presentata in Commissione ambiente del senato l’altro giorno – che va in direzione del bando alla fratturazione idraulica. Il testo chiedeva che venissero congelate tutte le attività in via cautelativa e che si mettesse mano alla legge sugli idrocarburi, cancellando gli articoli che favoriscono il fracking. Allora come oggi, i dubbi sugli effetti negativi del fracking sull’ambiente si concentravano sugli ecosistemi marini attorno alle isole Baleari.