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Smog: situazione critica in Veneto, si salva solo Belluno

La denuncia arriva dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ferma in questi giorni sui binari di Vicenza

Smog: situazione critica in Veneto, si salva solo Belluno

 

 

(Rinnovabili.it) – Il bonus di 35 giorni di superamento annuali concessi ai valori del PM10 sono già stati superati nella gran parte dei capoluoghi veneti. Il monitoraggio del Treno Verde – realizzato grazie alla collaborazione con VALORIZZA brand di Studio SMA e Gemmlab, Orion, e con il contributo scientifico della Sapienza, del CNR-IIA e dell’Università IUAV di Venezia, lancia il nuovo allarme smog e lo fa dai binari della sua ultima tappa, in ordine cronologico: Vicenza.

È proprio qui che i tecnici di Legambiente nelle giornate del 22 e 23 marzo hanno monitorato i livelli di polveri sottili e di rumore cittadini, arrivando in alcuni casi a registrare medie pari di circa 66-90 microgrammi per metro cubo di PM10 (durante i 10 minuti di monitoraggio).

 

Le rilevazioni mostrano tutte le criticità croniche e strutturali di cui soffre la città, a conferma dei dati dell’agenzia regionale per l’ambiente secondo cui Vicenza ha superato per ben nove giorni di fila (dal 14 al 22 marzo) il limite giornaliero di 50 µgr/mc.

“I dati che registriamo con i nostri monitoraggi in diverse aree della città non fanno che confermare che dopo appena tre mesi dall’inizio dell’anno a Vicenza siamo già a livelli di emergenza – sottolinea Adriano Verneau, presidente di Legambiente Vicenza -. Non è certamente una novità, ma non possiamo continuare a sperare che le condizioni meteo ci consegnino qualche giornata di respiro. Qualche passo avanti rispetto alla mobilità alternativa all’automobile e con gli incentivi per la sostituzione delle caldaie, in città è stato fatto, ma non bastano per gestire l’emergenza. Oggi abbiamo invitato i rappresentanti dei comuni dell’area vicentina proprio per chiedere l’istituzione di un tavolo di confronto che coinvolga l’area urbana di Vicenza, per iniziare a ragionare in maniera condivisa su soluzioni più ampie ed incisive. Visto che non lo fa la Regione, siano i comuni protagonisti di coordinamenti di aree urbane vaste, ormai indispensabili”.

 

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Area Dolomitica esclusa, le polveri sottili invadono tutti i capoluoghi del Veneto, già oltre il limite di superamenti previsti per un anno (obiettivo mai raggiunto da 13 anni per sei Comuni capoluogo di provincia su sette): Padova segna 47 superamenti (Mandria); Rovigo 35 (Centro); Treviso 42 (Strada S. Agnese); Venezia 43 (via Tagliamento); Verona 37 (via S. Bonifacio).

 

“La Regione deve assumere finalmente un ruolo di guida e coordinamento delle azioni dei Comuni – Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto -. Le azioni inserite nel piano di tutela e risanamento dell’atmosfera, che pure prevede alcune apprezzabili specifiche azioni per la lotta all’inquinamento, non possono bastare nell’emergenza e soprattutto occorrono misure strutturali per prevenire il fenomeno e tutelare la salute dei cittadini veneti”.