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Sicurezza idrica: ecco il vincitore dell’XPrize

Annunciato il vincitore del concorso Xprize che coinvolge ogni anno progetti provenienti da tutto il mondo nello sviluppo di tecnologie capaci di garantire la sicurezza idrica a livello globale

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Secondo la Banca Mondiale nel 2025 saranno 2,8 miliardi le persone a rischio sicurezza idrica

 

(Rinnovabili.it) – Raccogliere acqua fresca dal nulla per garantire la sicurezza idrica globale. È questa la mission del concorso organizzato da Xprize per provare a risolvere un problema diffuso a livello mondiale, quello appunto dell’approvvigionamento idrico, che oggi ha il suo vincitore: Skysource / Skywater Alliance. La fondazione XPrize ha infatti coinvolto 98 squadre provenienti da 25 paesi del mondo alle quali ha chiesto di sviluppare e dimostrare l’effettiva efficacia di tecnologie, interamente alimentate da energia rinnovabile, in grado di raccogliere 2.000 litri (528 galloni) di acqua dall’atmosfera ogni giorno, a un costo non superiore ai due centesimi al litro (0,26 al gallone). Secondo la Banca Mondiale, sono 1,6 miliardi le persone che attualmente vivono in regioni nelle quali non è garantita la sicurezza idrica, una cifra che dovrebbe raggiungere quota 2,8 miliardi entro il 2025. Una gestione più intelligente dell’acqua a nostra disposizione è dunque fondamentale per ridurre al minimo gli impatti sociali ed economici di questo fenomeno.

 

Il vincitore del concorso, un’azienda di Los Angeles, ha elaborato un sistema di macchine capaci di estrarre l’umidità dall’aria, condensarla, per poi filtrarla per renderla acqua dolce, con portate che vanno da circa 110 litri (30 galloni) a 1.135 mitri (300 galloni) al giorno. L’innovativo sistema, che si è aggiudicato un premio di 1,5 milioni di dollari, funziona grazie a un processo di distillazione adiabatica brevettato dall’azienda, che è in grado di rendere liquido il vapore acqueo senza scambi di calore con l’esterno. Attraverso determinati livelli di refrigerazione, che mantengono un punto di rugiada all’interno di una camera di condensazione, è possibile massimizzare la produzione di acqua in base alle condizioni atmosferiche esistenti. Maggiore sarà l’umidità e la temperatura, più acqua sarà prodotta. Dopo la condensazione, l’acqua viene filtrata e trattata con ozono, per migliorarne il sapore e prevenire la formazione di microrganismi potenzialmente pericolosi, e soltanto a questo punto l’acqua potrà essere utilizzata o conservata per usi futuri.

 

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Al secondo posto, invece, si è piazzato un progetto hawaiano, il JMCC WING, il cui concept combina un sistema eolico con un raccoglitore d’acqua atmosferico, ed è capace di contenere il fabbisogno energetico, e quindi i costi per litro, al minimo: un’ottima combinazione per garantire la sicurezza idrica soprattutto in quelle parti del mondo con uno scarso accesso all’acqua. JMCC WING ha ricevuto 150.000 dollari per i suoi sforzi.