Con il commercio su internet si risparmia del tempo, ma aumenta il traffico sulla rete stradale e il tasso di inquinamento nell’aria
(Rinnovabili.it) – Ad uno sguardo superficiale, lo shopping online sembra amico dell’ambiente: elimina gli spostamenti in auto e l’inquinamento associato. Ma troppo poco ci preoccupano le emissioni delle flotte di veicoli per le consegne con i corrieri a bordo. I camion utilizzati per queste esigenze, invece, contribuiscono in maniera sostanziale alla concentrazione di microparticelle inquinanti (PM2.5) nell’aria. Particelle che, come è noto, hanno diversi effetti negativi sulla salute umana.
Una ricerca ha mappato le ricadute ambientali dello shopping online, analizzando gli impatti del settore sulle reti di trasporto. L’idea è venuta all’Università del Delaware, la cui analisi suggerisce che gli effetti a catena dello shopping sul web possono peggiorare la congestione del traffico e dare un pesante contributo alle emissioni di carbonio legate ai trasporti.
I ricercatori dell’istituto con sede a Newark, hanno condotto un sondaggio sulle abitudini e le preferenze di acquisto dei residenti di quella città, e ha utilizzato le risposte per calcolare la quantità di beni acquistati attraverso un click.
In seguito, hanno anche preso informazioni dalle società di consegna, arrivando a stabilire il numero di camion che mettono su strada e il numero dei pacchi che normalmente trasporta ciascun mezzo.
Infine, il team han utilizzato un software di simulazione del trasporto fornito dalle autorità locali, al fine di determinare l’impatto dei camion per le consegne sulla rete viaria.
Hanno confrontato i risultati con analisi simili condotte nel 2001 (gli albori dell’era dello shopping online) e nel 2008. Le conclusioni sono riportate in un recente articolo pubblicato sull’International Journal of Sustainable Development & World Ecology.
«Abbiamo riscontrato che il numero totale delle miglia percorse dai veicoli non è diminuito affatto con la crescita dello shopping online – ha detto il coordinatore della ricerca, Arde Faghri, professore di ingegneria civile e ambientale e direttore del Centro del Delaware per i Trasporti – Questo suggerisce che le persone stanno utilizzando per altre attività il tempo risparmiato facendo la spesa su internet». Ad esempio andare al ristorante, andare al cinema o recarsi dagli amici.
Un aumento del numero di acquisti on line, pertanto, ha l’effetto di aumentare i ritardi dovuti al traffico e le emissioni dei veicoli. Non solo: mentre alcuni studi suggerivano in precedenza che il commercio elettronico ha emissioni minori rispetto a quello tradizionale, i ricercatori hanno avvertito di un «effetto rimbalzo», che si verifica quando i guadagni in termini di efficienza semplicemente stimolano nuovi consumi.