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Sciopero Globale per il Clima: ecco perché i ragazzi hanno ragione

Movimenti spontanei a difesa del Pianeta come Fridays For Future di Greta Thunberg o Extinction Rebellion stanno crescendo in tutto il Mondo. I ragazzi chiedono il rispetto degli accordi di Parigi e sono mossi da preoccupazioni più che giustificate

sciopero clima ragazzi

 

(Rinnovabili.it) – Venerdì 19 aprile scenderanno in Piazza per la sedicesima settimana consecutiva i ragazzi dei movimenti per il clima. A Roma sarà presente anche la giovane attivista svedese Greta Thunberg, che ha lanciato il movimento nell’agosto del 2018. La mobilitazione che sta vedendo l’impegno dal basso di ragazzi da tutti gli angoli del Mondo rivela che i giovani hanno capito molto più a fondo la gravità della situazione, dimostrando più maturità rispetto ai loro stessi governanti. In un appello su Science, 3200 Accademici di tutto il Mondo, sostengono che le loro preoccupazioni sono più che giustificate e poggiano su solide basi scientifiche. Vediamo di capire perché.

 

Il 12 dicembre 2015, al termine della XXI Conferenza delle Parti tenuta dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – in inglese United Nations Framework on Climate Change (UNFCCC) – 196 Paesi hanno ratificato all’unanimità un patto globale noto come Patto di Parigi (Paris Agreement). Il trattato obbliga con legislazione internazionale i contraenti a mantenere il riscaldamento globale “ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali” e di “intraprendere azioni per limitarlo a 1.5 °C”. La comunità scientifica ha appurato con certezza che gli impatti di un aumento della temperatura terrestre media di 2°C rispetto all’ormai inevitabile 1.5°C, saranno “sostanzialmente più gravi” ed allo stesso tempo sarà “estremamente probabile il rischio che diventino irreversibili” (leggi anche IPCC: servono sforzi incredibili per limitare riscaldamento a 1,5 °C).

 

Per di più, dal momento che gli impatti del climate change non sono affatto democratici e colpiscono particolarmente aree del mondo e società meno sviluppate, un riscaldamento di 2 °C peggiorerebbe ancor più le già esistenti disuguaglianze. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha recentemente stabilito  che un dimezzamento delle emissioni di CO2 entro il 2030 ed il raggiungimento di emissioni-zero su scala globale entro il 2050 porterebbero ad un 50% di possibilità di contenere il global warming entro l’1.5°C.

 

Per questo motivo è fondamentale iniziare immediatamente a ridurre le emissioni di CO2 e degli altri gas serra responsabili del riscaldamento. La portata della crisi climatica che l’umanità dovrà affrontare dipende infatti dalle cosiddette emissioni cumulative (che quindi non comprendono solo quelle attuali, ma anche e soprattutto quelle già rilasciate in atmosfera). È chiaro quindi che ridurre le emissioni ora senza dubbio limiterà i danni, ma certamente non li eviterà in assoluto.

 

I policy makers hanno una grande responsabilità nel dare seguito alle preoccupazioni dei ragazzi ed ai moniti della Scienza. La direzione giusta è quella di rendere convenienti politiche ed azioni rispettose dell’ambiente ed allo stesso tempo disincentivare quelle che lo danneggiano. Alcuni esempi includono: l’istituzione di una carbon-tax di almeno 100$/tonnellata CO2, l’abolizione dei sussidi a sostegno delle fonti fossili (solo l’Italia vi ha destinato 18.8 mld nel 2017) e soprattutto ingenti investimenti nello sviluppo dell’energia rinnovabile, nelle infrastrutture del trasporto pubblico, nell’elettrificazione, efficientamento e riduzione della domanda del sistema energetico.

 

Una distribuzione socialmente equa di costi e benefici dell’azione climatica necessiterà un’attenta pianificazione, ma è attualmente allo stesso tempo possibile ed imprescindibile. Le soluzioni tecnologiche per affrontare questa sfida enorme per l’umanità esistono e sono già socio-economicamente praticabili. Rinnovabili.it cerca di raccontarle ogni giorno. I giovani da ogni parte del Mondo chiedono semplicemente che queste soluzioni vengano implementate per realizzare una società sostenibile in cui anche loro abbiano la possibilità di crescere e costruirsi un futuro.

Si meritano il nostro rispetto e pieno supporto. Non c’è tempo da perdere.

 

Qui l’elenco dei 3200 Professori firmatari dell’appello su Science: