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Il ritorno di El Niño è sempre più probabile

Secondo le nuove stime dell’Australian Bureau of Meteorology (ABM) la probabilità che il fenomeno climatico si ripresenti nei prossimi sei mesi è salita al 50%

Il ritorno di El Niño è sempre più probabile

 

(Rinnovabili.it) – El Niño tornerà nel 2017. Secondo le nuove stime dell’Australian Bureau of Meteorology (ABM) la probabilità che il fenomeno climatico si ripresenti nei prossimi sei mesi è salita al 50%. Gli scienziati e i climatologi stanno correggendo in tutta fretta le previsioni diramate non più tardi di poche settimane fa, perché diversi settori del Pacifico orientale si stanno riscaldando in modo imprevisto. Di conseguenza, spiegano dall’ABM, dopo aver inserito i nuovi dati all’interno dei modelli predittivi più accreditati, i valori risultanti tendono sempre di più verso le soglie oltre le quali il ritorno di El Niño è una certezza.

Soltanto un paio di settimane fa la World Meteorological Organization (WMO) aveva avvertito che la probabilità di una nuova ondata di calore globale spinta da El Niño entro la fine del 2017 era possibile al 40%. Anche in quel caso, l’indicatore principale era la temperatura in crescita dell’Oceano Pacifico, nelle aree prossime alle coste dell’America Latina. Ma a preoccupare la WMO era anche la debolezza del fenomeno opposto e complementare, La Niña, che in teoria doveva riportare la colonnina di mercurio verso il basso.

 

El Niño è una teleconnessione atmosferica, cioè una contemporanea variazione di pressione e temperatura nell’atmosfera e nell’oceano tale da presentare una correlazione statistica. Al riscaldamento delle correnti del Pacifico centro-orientale, sale la pressione atmosferica in quello centro-occidentale. A seguito delle sue manifestazioni, in alcune regioni del mondo si intensificano inondazioni, siccità e altre perturbazioni. Se la sua nascita dipende da fattori locali, i suoi effetti sono sentiti in tutto il globo. Ed è proprio grazie a El Niño che il 2016 ha battuto qualsiasi record precedente di riscaldamento globale.

Sotto osservazione è in particolare la Grande Barriera Corallina australiana. L’anno scorso è stata colpita dallo sbiancamento dei coralli più violento mai registrato, che ha distrutto almeno il 22% del reef e sottoposto a altissimo stress termico la maggior parte dei coralli. Se le temperature delle acque saliranno di nuovo oltre i livelli di guardia, sospinte anche da El Niño, per la barriera sarebbe una catastrofe. Ma El Nino fa sentire i suoi effetti ovunque. Altro settore sotto stretta osservazione è l’Africa orientale, dove il passaggio di El Niño inasprisce siccità e carestie.