Secondo la ricerca di IIASA e l'Università di Helsinki l'innalzamento delle temperature porta le piante a rilasciare un gas che contribuisce alla formazione di nubi e al raffreddamento dell'atmosfera
“Tutti conosciamo l’aroma della foresta: il profumo è fatto proprio da questi gas”, aggiunge il collega Ari Asmi. Nello specifico le piante rilasciano gas che, dopo l’ossidazione atmosferica, tendono ad attaccarsi alle particelle di aerosol, formando corpuscoli ancora più grossi che riflettono la luce solare, e fornendo così la materia prima per la formazione delle nuvole. Il nuovo studio ha dimostrato che man mano che le temperature aumento aumenta anche la produzione di questo gas. L’effetto di queste emissioni sul clima è piuttosto contenuto dal momento che contrastano circa l’1 per cento del riscaldamento climatico. “Questo non ci salva dal surriscaldamento”, commenta Paasonen, tuttavia “gli effetti dell’aerosol sul clima sono una delle principali incertezze nei modelli climatici. La comprensione di questo meccanismo potrebbe aiutarci a ridurre tali incertezze e migliorare i modelli di studio”.
La ricerca ha anche mostrato come l’effetto sia molto più grande su scala regionale, contrastando anche fino al 30% del riscaldamento nelle più zone rurali. Ciò significa che, soprattutto in luoghi come la Finlandia, la Siberia, il Canada questo ciclo di feedback può sostanzialmente ridurre il riscaldamento.