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L’odore della plastica attrae le tartarughe marine

Recenti ricerche suggeriscono che gli animali marini vengano attratti dalla plastica non solo per il suo aspetto. Un nuovo studio ha dimostrato che le tartarughe marine rilevano gli odori associati alla plastica che si trova in mare scambiandola per cibo

tartarughe marine
By Eco cruisingOwn work, CC BY-SA 4.0, Link

Quindici tartarughe marine sono state sottoposte a un esperimento che ha mostrato come non sia solo la vista, ma anche l’olfatto ad attrarle verso la plastica

(Rinnovabili.it) – Le plastiche con un odore pungente costituiscono “un’attrazione fatale” per le tartarughe marine. Il motivo? Scambiano il loro aroma per quello del cibo. La rivelazione arriva da un nuovo studio (testo in inglese), pubblicato su Cell Press, che ha indagato il motivo per cui gli scarti plastici marini vengano ingeriti dalle tartarughe. Era cosa nota, infatti, che tali rifiuti fossero confusi dalle tartarughe marine con delle prede, ma i meccanismi sensoriali che rendono la plastica così attrattiva erano per lo più sconosciuti

Joseph Pfaller dell’Università della Florida e i suoi colleghi hanno scoperto “che le tartarughe caretta rispondono agli odori delle bioincrostazioni di materie plastiche allo stesso modo in cui rispondono agli odori alimentari, fatto che suggerisce che le tartarughe possano essere attratte non solo dall’aspetto dei detriti plastici, ma anche dal loro odore”. Sulle bioincorstazioni, che siano di plastica o di altri materiali bagnati, si accumulano microbi, alghe, piante e piccoli animali. Questi organismi creano una “trappola olfattivache potrebbe aiutare “a spiegare perché le tartarughe marine si impiglino così spesso nella plastica e perché la ingeriscano”.

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Per la ricerca il team ha arruolato 15 giovani tartarughe caretta sottoponendole, in un ambiente protetto, a diversi odori insufflati nell’aria; le reazioni sono poi state studiate in video. Tra gli odori testati c’erano acqua deionizzata, plastiche pulite, cibo specifico per tartarughe con farina di pesce e gamberi, e plastica bioincrostata.

Le tartarughe marine hanno trattato la plastica bioincrostata esattamente come cibo, cosa che ha sorpreso i ricercatori. “Le tartarughe in cattività conoscono l’odore del loro cibo che , in questo caso, annusano e mangiano da cinque mesi. Mi aspettavo che le loro risposte al cibo fossero ben più forti”, ha detto Pfaller. 

Saranno comunque necessari studi futuri per comprendere quali sostanze chimiche emesse dalla plastica suscitano l’interesse delle tartarughe, ma i nuovi risultati mostrano con chiarezza che qualunque tipo di plastica mette in difficoltà loro e tutti gli altri animali marini. Quasi 700 specie di animali marini, tra cui specie in via di estinzione come le tartarughe marine e le balene, – va ricordato – sono minacciate dalla plastica che viene ingerita o che le intrappola. “Il problema della plastica nell’oceano è ben più complesso dei sacchetti di plastica che sembrano meduse – ha concluso Pfaller – tutte le materie plastiche rappresentano un serio pericolo per le tartarughe marine”. 

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