Con il voto di oggi, si alzano i target 2030 per la riduzione dei rifiuti alimentari e tessili. Due filiere che sprecano milioni di tonnellate
+10% di riduzione dei rifiuti alimentari rispetto alle proposte iniziali in tutti i passaggi della filiera
(Rinnovabili.it) – Rafforzare il quadro normativo sul tema dei rifiuti alimentari e tessili. Con questo obiettivo, oggi il Parlamento Europeo ha approvato in prima lettura la proposta di modifica della direttiva sui rifiuti con 514 voti favorevoli, 20 contrari e 91 astensioni. Ora il testo passa al prossimo Parlamento (dopo le elezioni europee del 6-9 giugno) che, dopo la lettura del Consiglio, dovrà approvarlo definitivamente in seconda lettura.
Obiettivi più severi per i rifiuti alimentari
Nel concreto, la legge viene modificata innalzando gli obiettivi per ridurre gli sprechi alimentari. Si prevede una riduzione, al 2030, del 20% nella trasformazione e produzione alimentare, rispetto al 10% proposto inizialmente dalla Commissione Europea. Inoltre, si mira a una riduzione del 40% pro capite nella vendita al dettaglio, nei ristoranti, nei servizi alimentari e nelle famiglie, rispetto al 30% inizialmente ipotizzato.
La relatrice del Parlamento, Anna Zalewska, ha sottolineato l’importanza di soluzioni mirate per ridurre gli sprechi alimentari, tra cui la promozione di frutta e verdura considerate “brutte”, la vigilanza sulle pratiche commerciali sleali e una chiara etichettatura delle date di scadenza. Inoltre, la direttiva incoraggia la donazione di alimenti invenduti ma ancora consumabili.
Più responsabilità per i produttori del settore tessile
Per quanto riguarda il tessile, invece, gli eurodeputati hanno concordato di estendere i regimi di responsabilità del produttore. I produttori di prodotti tessili nell’UE dovranno ora coprire i costi di raccolta differenziata, separazione e riciclo dei rifiuti tessili. Le nuove norme si applicheranno ad abbigliamento, accessori, biancheria da letto, tende, cappelli, calzature, materassi e tappeti.
Le statistiche mostrano che nell’UE ogni anno vengono prodotti 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari e 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili. Solo il 1% di tutti i tessuti nel mondo viene attualmente riciclato in nuovi prodotti. Darsi obiettivi più ambiziosi dunque è positivo, ma occorre poi forzare il cambiamento delle filiere.