Rinnovabili • Rifiuti urbani: con 505 kg a testa, l’Italia si conferma nella media europea

In Europa crescono i rifiuti urbani ma quelli avviati a discarica calano del 4%

Nel 2020 i rifiuti prodotti in UE crescono dell’1% sull’anno precedente fino a 225,7 mld di t. Stabile il tasso di riciclo. Dal 1995 a oggi il calo di quelli mandati a discarica scende in media di 4 punti percentuali l’anno

Rifiuti urbani: con 505 kg a testa, l’Italia si conferma nella media europea
Foto di imordaf da Pixabay

I dati Eurostat sui rifiuti urbani nel 2020

(Rinnovabili.it) – Aumentano i rifiuti urbani mentre resta stabile il tasso di riciclo in Europa. I dati Eurostat diramati ieri mostrano un leggero aumento nel 2020, con una media nel continente di 505 kg di rifiuti pro capite prodotti. L’incremento è di 4 kg sul 2019 (+1%) e di ben 38 kg in più rispetto al 1995 (+14%). In termini assoluti, nei cassonetti UE sono finite 225,7 milioni di tonnellate di rifiuti urbani nell’anno dell’inizio della pandemia.

Valori che vedono l’Italia perfettamente in linea con la media europea, a 505 chili a testa, anche se per il Belpaese i dati si fermano al 2019. Rispetto al 1995, quando ne producemmo 454 kg, l’aumento è consistente ma ancora inferiore alla media degli altri paesi: +10,1%.

Leggi anche Rifiuti speciali: Italia prima in Europa per riciclo

Il panorama continentale, spiegano i dati Eurostat, si conferma molto variegato. A guidare la classifica dei maggiori produttori di rifiuti urbani troviamo Danimarca e Lussemburgo, rispettivamente con 845 e 790 kg a testa. Seguono a una certa distanza Malta con 64 kg e la Germania con 632 kg. All’altro capo della classifica, invece, si piazzano Romania (287 kg), Polonia (346 kg) e Ungheria (364 kg).

Sono pochi i paesi europei ad aver ridotto in valori assoluti i rifiuti prodotti rispetto alla baseline del 1995. Troviamo la Bulgaria con -36%, l’Ungheria con -21%, la Slovenia con -18%, seguite poi da Spagna (-10%), Belgio (-9%) e Olanda (-1%).

Leggi anche “L’Italia del riciclo” 2021, trend in crescita

A fronte di questo balzo dei rifiuti urbani, la quota avviata a riciclo è rimasta pressoché identica al 2019. Nel 2020 il riciclo di materiali è sceso da 68 a 67 milioni di tonnellate, pari a 151 kg pro capite, comunque cresciuto di circa 3 volte rispetto al 1995, quando erano 54 i chili a testa. Per quanto riguarda il compostaggio, questo ambito vale circa 40 milioni di tonnellate in totale, pari a 90 kg pro capite nel 2020. Anche qui, triplicati i valori di metà anni ’90 (14 mln di t, 33 kg a testa).

“Nonostante l’UE generi più rifiuti, la quantità totale di rifiuti urbani messi in discarica è diminuita”, sottolinea Eurostat. “Nel 2020, il totale dei rifiuti urbani messi in discarica è sceso da 121 milioni di tonnellate nel 1995 a 52 milioni di tonnellate (-58%). Questo corrisponde a un calo medio annualizzato del 4%”.