La cattiva gestione dei rifiuti elettronici ferisce i più deboli
(Rinnovabili.it) – È necessaria un’azione urgente, efficace e vincolante per proteggere milioni di bambini, adolescenti e future mamme. Il pericolo incombente? Un’onda anomala di rifiuti elettronici ed elettrici (RAEE) fuoriusciti dai circuiti legali di gestione. A lanciare l’allarme è il nuovo rapporto Bambini e Discariche Digitali, redatto dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
“Con l’aumento dei volumi di produzione e smaltimento – spiega Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS – il mondo affronta quello che un recente forum internazionale ha descritto come uno tsunami di rifiuti elettronici”. Si parla di volumi giganteschi. Solo nel 2019, secondo la Global E-waste Statistics Partnership, abbiamo generato 53,6 milioni di tonnellate a livello globale. Un peso equivalente a 350 navi da crociera messe in fila per formare una linea lunga 125 km. E al trend attuale si prevede che la crescita continuerà in maniera esponenziale.
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A farne le spese, come sempre, sono i più deboli. Oltre 18 milioni di bambini e adolescenti, alcuni di soli 5 anni, sono attivamente impegnati in quello che viene chiamato settore industriale informale. Un circuito parallelo non regolamentato che li può esporre, nel caso dei rifiuti elettronici, ad oltre 1.000 sostanze nocive, tra cui piombo, mercurio, nichel, ritardanti di fiamma bromurati e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Altri bambini semplicemente vivono, vanno a scuola o giocano vicino a centri di riciclaggio dove sono presenti alti livelli di sostanze chimiche tossiche. Questo tipo di inquinamento colpisce in maniera più grave la salute infantile a causa di organi meno sviluppati rispetto agli adulti; e al rapido tasso di crescita e sviluppo delle età più giovani. In altre parole assorbono un quantitativo maggiore di contaminati e sono meno capaci di metabolizzarli ed eliminarli dal corpo.
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Gli impatti sanitari includono cambiamenti nella funzionalità polmonare, effetti respiratori, danni al DNA, ridotta funzionalità tiroidea e aumento del rischio di alcune patologie croniche, come il cancro e le malattie cardiovascolari. “Un bambino che mangia solo un uovo di gallina da Agbogbloshie, una discarica in Ghana, assorbirà diossine clorurate 220 volte oltre il limite giornaliero stabilito dall’EFSA”, ha affermato Marie-Noel Brune Drisse, autrice principale del rapporto. “La causa è una gestione impropria dei rifiuti elettronici. Si tratta di una questione emergente che molti paesi non riconoscono ancora come un problema di salute. Se non agiranno ora, il suo impatto avrà un effetto devastante sui bambini e peserà pesantemente sul settore sanitario negli anni a venire”.