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Plastic Waste Makers Index: non abbiamo mai prodotto tanti rifiuti di plastica nella storia

Continua a crescere la percentuale di plastica prodotta ogni anno: nel 2021 abbiamo prodotto 139 milioni di tonnellate di rifiuti derivanti da plastica monouso

Plastic Waste Makers Index
Foto di Nareeta Martin su Unsplash

Studio Plastic Waste Makers Index: prodotte 139 milioni di tonnellate di plastica in un anno

(Rinnovabili.it) – Continuiamo a produrre plastica che si trasforma in rifiuti: l’ultimo report prodotto da Plastic Waste Makers Index per la Minderoo Foundation ci consegna un dato implacabile. Nel solo 2021, in tutto il mondo, sono state generate 139 milioni di tonnellate di plastica monouso che, prontamente, si è trasformata in rifiuti. Le cifre sono altissime, tanto più perché registrano l’ennesimo aumento: + 6 milioni di tonnellate di rifiuti rispetto al 2019. In gran parte dei casi parliamo di plastica vergine: materia prodotta dai combustibili fossili ex novo, non riciclata e, ca va sans dire, non riciclabile.

Scarti, che vanno a sommarsi a quelli che abbiamo prodotto negli ultimi decenni e a partire dagli anni ‘60, strato su strato. Ci sono delle responsabilità collettive, ma alcuni sono più responsabili di altri, e Sinopec fa i nomi: Exxon Mobile, Dow Chemical, insieme alle lobby del fossile; sostenere che non ci sia un’implicazione dell’industria petrolchimica nei dati choc appena diffusi è, a detta di  Plastic Waste Makers Index, “greenwashing del più alto ordine”.

Non c’è possibilità di emendare questo sistema, come chiarito dal Dottor Andrew Forrest AO, Presidente della fondazione Minderoo: “Abbiamo bisogno di un approccio fondamentalmente diverso, che spenga il rubinetto della nuova produzione di plastica. Abbiamo bisogno di un “premio polimerico” su ogni chilogrammo di polimero plastico a base di combustibile fossile”.

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Cosa emerge dallo studio

Lo studio ha evidenziato una serie di dati, a partire dal fatto che, al mondo, non abbiamo mai avuto tanti rifiuti di plastica. Non ci sono prese di coscienza, campagne di sensibilizzazione o strategie aziendali volontaristiche che tengano. Le lista delle 20 aziende petrolchimiche responsabili della produzione di plastica monouso resta pressocché invariata, la produzione plastica continua a crescere – anche se più lentamente del suo tasso storico – determinando non solo problemi ambientali ma aggravando la crisi climatica: le emissioni legate all’intero ciclo di vita della plastica, lo scorso anno, sono state 460 milioni di tonnellate, proprio come quelle prodotte in totale dal Regno Unito.

Gran parte di queste emissioni deriva dall’industria dei combustibili: petrolifera, gas ma anche petrolchimico. Quando si riesce a inserire la plastica nel ciclo virtuoso del riciclaggio meccanico vediamo una contrazione delle emissioni tra il 30 e il 40%: un dato importante e utile, ma non basta. Del resto il riciclaggio continua a rivelarsi insufficiente a livello globale, innanzitutto per i tempi che richiede ma anche, in generale, perché è molto marginale nel settore delle plastiche e solo un deciso intervento normativo può risollevarne le sorti. L’anno scorso la produzione di plastiche monouso a base di materia vergine è stata 15 volte quella di plastica riciclata; le competenze e gli investimenti nel riciclaggio crescono solo dove decidono le società petrolifere: nei paesi con condizioni economiche più favorevoli, che sono di per sé più progressisti e hanno quindi una domanda di materie prime seconde più elevata. 

Ci sono due significative eccezioni: Far Eastern New Century (FENC) e Indorama Ventures, che hanno investito nella produzione su scala di plastica riciclata. Altre 8 imprese si sono recentemente proposte l’obiettivo di realizzare almeno il 20% della produzione riciclata entro il 2030, segno, secondo il gruppo che si occupa di  Plastic Waste Makers Index, che l’industria sta prendendo più sul serio la questione. Sempre che non resti tutto relegato alla mera enunciazione; in quel caso sarebbe “solo greenwashing”.

Le raccomandazioni

Il documento si chiude con una serie di raccomandazioni rivolte a pubblici diversi: i produttori di materie plastiche, gli investitori, i decisori politici e le imprese della catena del valore della plastica. 

Secondo il team di Plastic Waste Makers Index sono tre gli interventi più urgenti e che sarebbero più efficaci per cambiare il settore: imporre limiti alla produzione e al consumo di materie plastiche prodotte dai fossili; lavorare sull’ecodesign, facendo crescere in quantità e qualità i prodotti in plastica progettati per la circolarità; interrompere immediatamente la dispersione di plastica nell’ambiente, costruendo e rispettando meccanismi virtuosi di gestione dei rifiuti.