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Bruxelles propone di tagliare del 30% il cibo sprecato

Entro il 2030 la proposta di Direttiva UE mira a obbligare gli stati membri a ridurre il cibo sprecato in varie fasi della filiera

cibo sprecato
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Le politiche per evitare il cibo sprecato in Europa sono meno ambiziose degli Obiettivi di sviluppo sostenibile che il continente ha sottoscritto

(Rinnovabili.it) – La Commissione europea ha finalmente fatto la sua mossa per tagliare la quantità di cibo sprecato nel continente. Con un mese di ritardo, è arrivato il pacchetto sull’uso sostenibile delle risorse naturali e tra queste c’è l’idea di adottare obiettivi vincolanti per ridurre lo spreco alimentare entro il 2030.

Secondo la proposta di Direttiva, gli Stati membri saranno legalmente obbligati a ridurre del 30% pro capite lo spreco alimentare. L’obiettivo è trasversale e si applica a esercizi commerciali, ristoranti e famiglie. La baseline sono i dati sullo spreco del 2020, l’orizzonte è il 2030. A questo si aggiunge un obiettivo del 10% di riduzione degli sprechi in altri punti della filiera, specificamente a livello della trasformazione. 

Tutto bene? No. La proposta infatti ha scatenato le critiche da parte della società civile, che ha sottolineato come Bruxelles abbia scelto un target molto conservativo. Secondo molti il target dovrebbe essere due volte più ambizioso, per essere compatibile con gli obiettivi ONU sullo sviluppo sostenibile. L’Obiettivo 12.3 prevede di “dimezzare entro il 2030 lo spreco alimentare globale pro capite a livello di vendita al dettaglio e consumo, e ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e di approvvigionamento, comprese le perdite post-raccolto”.

Secondo i dati della Commissione, ogni anno nell’UE vengono gettate nella spazzatura 59 milioni di tonnellate di cibo, con una perdita di 132 miliardi di euro. La quota maggiore dei rifiuti alimentari viene generata a livello di utenti finali, con il settore della trasformazione al secondo posto. Questi calcoli sono stati però contestati da organizzazioni della società civile come Feedback EU. Le ONG segnalano che a livello della produzione vi sia una quantità enorme di cibo edibile scartato solo perche non incontra i criteri estetici utilizzati dai supermercati per l’acquisto. 

Ci sarà tempo, ha specificato la Commissione per aggiornare gli obiettivi. Nel 2027 è infatti prevista una revisione del testo nel 2027. Ma partire con il piede sbagliato potrebbe compromettere il risultato finale.