I rifiuti plastici invadono i nostri mari. Legambiente ha voluto ribadire l'importanza di limitare l'inquinamento per la salvaguardia di flora e fauna
Il nostro mare, denuncia Legambiente, è pieno di rifiuti. Alcuni galleggiano, altri si depositano sul fondo del mare e altri trasportati dalla corrente arrivano fino alle nostre spiagge, con una media di 4 rifiuti per ogni ombrellone.
Ed è per queste ragioni che la Goletta Verde di Legambiente ha voluto inviare un nuovo appello alla Regione Puglia: “Si studi un progetto pilota per coinvolgere i pescatori, le marinerie, le associazioni di categoria e i comuni per la raccolta dei rifiuti sui fondali marini e il loro corretto smaltimento. Vorremmo che la Puglia si distingua avviando questo processo, che, in Italia, a parte alcune eccezioni, è ostacolato da troppa burocrazia e poca progettualità. Iniziamo dal Gargano e dalle buone premesse per l’attuazione della Marine Strategy”.
A chiarire la situazione dell’inquinamento da plastica dei nostri mari i dati contenuti nel progetto Gionha (Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia 2007-2013) che si è occupato della raccolta dei rifiuti dal fondo del mare. In sei mesi, i 17 pescherecci coinvolti nell’operazione hanno pescato ben 83 tonnellate di rifiuti solidi, ovvero l’equivalente del carico di 10 autocarri pesanti. La maggior parte degli oggetti rinvenuti è in plastica, a seguire oggetti inseriti nella categoria “altro” per il 14%, metallo e vetro (9%) e da materiali da pesca (4%).
I rifiuti in mare rappresentano una pericolosa fonte di inquinamento e una minaccia costante per flora e fauna. Ingeriti da pesci, uccelli e mammieri marini, gli scarti plastici causano spesso la morte per soffocamento degli animali e il disallineamento degli equilibri della catena alimentare.
“Indubbie le ripercussioni dei rifiuti marini sulla fauna e sul disequilibrio della catena alimentare dell’intero ecosistema. Altrettando indubbi anche i costi che ricadono sulle comunità, dall’economia della pesca a quella turistica – dichiara Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde. È per questo motivo che speriamo che la direttiva europea della Marine Strategy possa dare il giusto contributo alla risoluzione di questi problemi e ad avviare una seria politica di prevenzione per scoraggiare chi usa il mare come una discarica e incentivare associazioni di categoria ed enti locali a iniziare le grandi pulizie del nostro mare, a partire dai suoi fondali. È per questo che con Goletta Verde non solo monitoriamo le quantità di marine litter, dal tirreno all’Adriatico, ma promuoviamo incontri come questo per mettere intorno a un tavolo chi ha tutte le competenze per una progettualità dedicata alla strategia marina, a partire dai rifiuti”.