In base ai primi dati disponibili, nel 2014 il 68,3% del totale immesso al consumo è avviato al riciclo
(Rinnovabili.it) – Acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro. Questi i materiali che finiamo per portarci a casa con i prodotti che compriamo. E questi anche i materiali che dobbiamo fare attenzione non vengano persi quando buttiamo i rifiuti. Ma a ben guardare sul fronte della differenziata degli imballaggi, gli italiani stanno pian piano migliorando. A confermarlo è il CONAI ( Consorzio Nazionale Imballaggi) che, presentando i dati preliminari del 2014, rivela come a fronte di un immesso al consumo in crescita del 2,6% rispetto al 2013, lo scorso anno sia stato recuperato il 3,2% in più di imballaggi. In termini pratici questo significa che oggi più di 3 imballaggi su 4 vengono sottratti alla discarica.
Il loro destino? Riciclo dei materiali (68,3%) e recupero energetico. Gli aumenti sono principalmente legati al grande sviluppo della raccolta differenziata in convenzione, regolata dall’Accordo Quadro ANCI-CONAI: + 6,1% a livello nazionale (con punte del + 7,9% per la plastica e + 7,5% per il vetro), con cinque filiere su sei che segnano incrementi derivanti principalmente dalla grande crescita dei volumi raccolti nel Centro-Sud, che si conferma essere il bacino con maggiori potenzialità di sviluppo anche per gli anni a venire.
Riciclo imballaggi, fra best practies e green job
Nel 2014 è, inoltre, proseguito e si è rafforzato l’impegno di CONAI in tema di prevenzione, con la proclamazione dei vincitori del primo “Bando per la prevenzione – Valorizzare gli imballaggi ecosostenibili”, nato per premiare le soluzioni di packaging più innovative e ecosostenibili immesse sul mercato. Le 36 aziende spremiate hanno permesso una riduzione delle emissioni di CO2 equivalenti pari al 34,5%, un risparmio dei consumi di energia del 36,3% e una diminuzione dell’utilizzo di acqua del 36,2%.
Ma i benefici green arrivano anche dagli ultimi 15 anni di riciclo: 350 miliardi di kilowattora risparmiati, valore superiore alla domanda complessiva di energia elettrica in Italia, 125 milioni di tonnellate di CO2 evitate all’atmosfera e la mancata apertura di 100 discariche. I benefici economici e ambientali vanno di pari passo con le ricadute sul lato occupazionale, con 37.000 addetti nella filiera del trattamento dei rifiuti di imballaggio e dell’industria del riciclo.