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Reati ambientali: la chiave per ridurre i crimini di guerra

Il saccheggio di risorse naturali si porta dietro carneficine e lavoro minorile: ecco perché per fermare l’orrore vanno perseguiti i reati ambientali

Reati ambientali la chiave per ridurre i crimini di guerra

 

(Rinnovabili.it) – Perseguire i reati ambientali commessi dai capi di gruppi militanti può aiutare a prevenire un genocidio. Lo afferma Enough Project, un gruppo di pressione che si batte per la prevenzione di queste atrocità, specialmente nei Paesi in via di sviluppo. Il gruppo sostiene, in un rapporto diffuso ieri, che riuscire a incriminare i leader di queste milizie sanguinarie per traffico di risorse naturali nelle zone di conflitto potrebbe essere la chiave per porre fine, o almeno ridurre, la violenza.

Il saccheggio di minerali è particolarmente critico nella Repubblica democratica del Congo , ha spiegato il report, perché pone i civili sotto la minaccia di violenze e fornisce risorse economiche all’intreccio criminoso che si crea tra ribelli, fazioni dell’esercito congolese e compagnie.

Alcuni avvocati congolesi hanno suggerito che individuare la proprietà delle risorse naturali, mostrare i legami tra le persone accusate di saccheggi e la provenienza delle loro ricchezze e, infine, dimostrare che i conflitti armati facilitano questa sottrazione di risorse è la grande sfida per combattere i soprusi.

 

Il rapporto afferma che le azioni penali potrebbero contribuire a ridurre i redditi che sostentano i responsabili di atrocità e sfruttamento delle risorse, e sarebbe un ottimo modo per metter fine all’impunità che consente alle reti finanziarie illegali di prosperare in zone di conflitto, alimentando sempre nuovi crimini.

«Si tratta di rapina a mano armata su larga scala – ha detto Holly Dranginis, analista politica di Enough Project e autrice del rapporto – e spesso i frutti vengono condivisi tra chi commette gli atroci crimini e i loro finanziatori, che li sostengono. Perseguire gli attori più potenti porterà a scoprire insolite alleanze e a ripristinare lo stato di diritto in zone normalmente soggette alla legge della pistola».

Se preso da solo, il furto delle risorse si configura come reato senza vittime, diversamente dai crimini di guerra. In realtà il saccheggio dei minerali in Congo è strettamente legato ad atrocità come omicidi di massa, stupri e lavoro minorile. Ecco perché vanno fatte indagini più approfondite, in grado di scovare questi legami e colpire al cuore le attività finanziarie che tirano i fili delle guerre civili africane.

Enough Project ha invitato il procuratore della Corte Penale Internazionale, Fatou Bensouda, a rimettere in pista l’unità reati finanziari della Corte, ampliando le indagini in Congo, Repubblica Centrafricana e Sudan, per concentrarsi sul saccheggio delle risorse naturali.