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RAEE, oltre 100.000 ton raccolte da Ecodom nel 2018

Superate anche quest’anno le 100.000 tonnellate di RAEE raccolti e avviati al corretto recupero dal Consorzio Ecodom, un’attività che ha consentito di risparmiare 111.441.572 kWh di energia elettrica ed evitato l’immissione in atmosfera di 785.091 ton di CO2

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G. Arienti: “Il corretto trattamento dei RAEE ha consentito di recuperare quasi il 90% di materie prime seconde”

 

(Rinnovabili.it) – Superate per il secondo anno consecutivo le 100.000 tonnellate di RAEE trattati in modo ambientalmente corretto. Sono numeri importanti per l’Italia quelli conseguiti da Ecodom, il principale consorzio nazionale di gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) che, nel 2018, è riuscito a gestire 105.516 tonnellate di rifiuti provenienti dai nuclei domestici di tutti i Raggruppamenti: R1 (frigoriferi e condizionatori), R2 (lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni, scalda-acqua), R3 (TV e monitor), R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica, apparecchi di illuminazione) e R5 (sorgenti luminose). Dal trattamento di questi rifiuti, il Consorzio è riuscito a ricavare 62.758 tonnellate di ferro (“pari a 179 volte – spiega il Ecodom in una nota stampa – il peso della copertura della Galleria Vittorio Emanuele di Milano oppure 8 volte quello della Torre Eiffel”), 1.951 tonnellate di alluminio (“pari a 2,3 milioni di caffettiere”), 2.098 tonnellate di rame (“pari a 23 volte il peso del rivestimento della Statua della Libertà”), e 10.882 tonnellate di plastica (“pari a 30,2 milioni di cestini da ufficio”). Si tratta di un’attività, quella intrapresa dal Consorzio, che ha consentito un risparmio di energia elettrica pari a 111.441.572 kWh ed evitato l’immissione in atmosfera di 785.091 tonnellate di anidride carbonica.

 

I RAEE PIÙ RACCOLTI

In cima alla classifica dei RAEE raccolti e gestiti da Ecodom ci sono lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, forni, cappe, stufe elettriche, boiler e microonde, che insieme rappresentano il 62% del totale, seguiti da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione, la conservazione e il deposito di alimenti (35% del totale), e infine monitor, tv e apparecchiature illuminanti (3% del totale). Un quantità di rifiuti trattati che, come riferito dal Consorzio, è pari al peso di 232 freccia rossa 1000 o di 292 airbus a380. “I risultati 2018 di Ecodom confermano un primato che dura ormai da undici anni – ha commentato il direttore generale di Ecodom, Giorgio Arientima più che dei risultati quantitativi, siamo particolarmente orgogliosi delle performances qualitative della nostra attività, sia perché il corretto trattamento dei RAEE attuato dal Consorzio ha consentito di recuperare quasi il 90% di materie prime seconde, sia perché su un totale di circa 45.000 ritiri dai Centri di Raccolta effettuati nel 2018 nel 99,8% dei casi abbiamo rispettato i tempi concordati tra il Centro di Coordinamento RAEE e ANCI”.

 

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Costituito nel 2004 dai principali produttori di grandi elettrodomestici, cappe e scalda acqua attivi sul mercato italiano, il Consorzio gestisce senza fini di lucro il trasporto e il trattamento dei RAEE, e punta ad evitare la dispersione nell’ambiente di sostanze inquinanti, massimizzando al contempo il recupero dei materiali da reinserire nel ciclo produttivo. Nonostante i buoni traguardi raggiunti in 14 anni di attività, gli obiettivi che anche il Consorzio dovrà raggiungere saranno sempre più sfidanti per il nostro Paese. Come spiegato da Arienti, infatti, il target di raccolta che l’Europa ha imposto all’Italia per il 2019 è pari al 65% dell’immesso sul mercato. “È quindi indispensabile – ha detto – che lo Stato italiano intervenga per intercettare i flussi di RAEE gestiti al di fuori del controllo dei Sistemi Collettivi e che introduca sanzioni amministrative e penali commisurate all’entità sia dei profitti illeciti sia dei danni ambientali e sociali provocati”.