La Commissione Europea non fa marcia indietro sull'inquinamento atmosferico. Vella: “Proporrò al Collegio di procedere su alcuni casi nel prossimo ciclo di infrazioni UE”
L’Italia è riuscita a fornire un piano sulla qualità dell’aria convincente?
(Rinnovabili.it) – Andremo avanti e deferiremo gli Stati membri alla Corte Europea. È la promessa fatta ieri dal Commissario all’ambiente Karmenu Vella in occasione dell’incontro con la commissione ENVI dell’Europarlamento. Il politico maltese, dal 2014 nell’esecutivo Junker, non cede di un passo dalla sua posizione iniziale sulla qualità dell’aria. “Troppe aree in Europa devono ancora contrastare inaccettabili superamenti degli standard di qualità dell’aria. E quando gli Stati membri non adottano le misure necessarie per abbassare questi sforamenti nel più breve tempo possibile, dobbiamo agire. Questo è il ruolo del nostro processo di infrazione”, spiega il Commissario.
Il dito è puntato sui soliti nove: Italia, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Repubblica ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia. Queste nazioni hanno violato ripetutamente i limiti di polveri sottili e biossido di azoto nell’aria dei centri urbani, senza riuscire ad attuare in questi anni misure tempestive e credibili per risolvere il problema. E Bruxelles è oramai stanca degli ultimatum. L’ultimo concesso, in via ufficiale, scadeva il 30 gennaio 2018. I rappresentanti de nove Stati erano stati convocati dalla Commissione europea per spiegare come intendessero frenare l’inquinamento atmosferico ma i piani sulla qualità dell’aria – spiegava allora Vella, “non erano abbastanza sostanziali per cambiare il quadro generale”.
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L’esecutivo aveva concesso una settimana supplementare per aggiungere alcune proposte di lotta allo smog ai piani consegnati. Ma per alcuni Stati Membri (non si conosce ancora quali), sembra non esser cambiato nulla.
“La Commissione è stata molto chiara al riguardo – ha aggiunto Vella – laddove non fossero state prese le necessarie misure supplementari, credibili, tempestive ed efficaci, in seguito alla riunione ministeriale sulla qualità dell’aria che avevo organizzato il 30 gennaio, saremmo andati avanti per deferire questi Stati membri alla Corte. Ora che l’analisi approfondita di tutti i contributi è stata conclusa, come promesso a metà marzo, posso dirvi che proporrò effettivamente al Collegio di procedere con un certo numero di casi come parte del prossimo ciclo di infrazione della Commissione, ad aprile”.