I primi 168 milioni per la mitigazione e l’adattamento dei Paesi poveri ai cambiamenti climatici sono stati assegnati a 8 progetti selezionati oggi
(Rinnovabili.it) – Oggi, in conclusione della sua riunione a Livingstone, il Green Climate Fund ha approvato i primi 8 progetti volti ad aiutare i Paesi poveri ad affrontare i cambiamenti climatici. Queste iniziative si ripartiranno 168 milioni di dollari. Il fondo, ad oggi, è stato riempito soprattutto di promesse: 10,2 miliardi di dollari che si spera diventeranno presto moneta sonante. I finanziamenti climatici sono un ingrediente chiave dell’accordo sul clima che le Nazioni Unite sperano di siglare alla COP 21 di Parigi.
Il fondo sarà uno dei canali principali per mobilitare i 100 miliardi l’anno (a partire dal 2020) che i Paesi donatori si sono impegnati a versare in aiuti per le nazioni in via di sviluppo.
I primi progetti selezionati hanno lo scopo di stimolare l’implementazione delle energie rinnovabili e rafforzare la capacità dei paesi poveri di adattarsi al cambiamento climatico. Tra i vincitori di un finanziamento vi sono:
– un programma di adattamento da 12,3 milioni del Malawi, che cerca di perfezionare i sistemi di early warning per avere qualche mezzo in più e preparare per tempo evacuazioni o misure di sicurezza in corrispondenza di eventi estremi
– un progetto da 23,6 milioni per affrontare la scarsità di acqua alle Maldive
– un piano di investimenti da 217 milioni per le energie rinnovabili in America Latina.
Non tutto è andato liscio durante la riunione di questa settimana del Green Climate Fund: le organizzazioni della società civile che hanno assistito denunciano una scarsa trasparenza. Dal 15 ottobre a lunedì scorso, i progetti sono passati da 37 a 8 dopo una selezione attuata dai vertici del fondo. Troppo poco tempo, secondo alcuni membri del consiglio – tra cui le ONG – per consentire a tutti di analizzarli nel dettaglio. In particolare, i gruppi ambientalisti si sono detti molto preoccupati perché uno degli 8 progetti approvati oggi, che prevede lo stanziamento di 6,2 milioni per migliorare la capacità di recupero delle zone umide in Perù, non ha previsto una adeguata consultazione delle comunità indigene.
«Sarebbe stato appropriato ritardare l’approvazione fino a quando il Fondo verde per il clima non fosse stato assolutamente certo che non vi saranno violazioni dei loro diritti», ha detto Brandon Wu, analista di ActionAid.