Un piano in 7 punti per migliorare la cooperazione tra i paesi che ospitano l’80% delle foreste pluviali del pianeta. Ma il summit in Congo non ha prodotto una alleanza forte e operativa
Le foreste pluviali ospitano l’80% della biodiversità globale
(Rinnovabili.it) – Sì a cooperare in modo più stretto. Ma senza il livello di impegno ulteriore che sarebbe scaturito dalla creazione di una vera e propria alleanza. In ogni caso, un tassello promettente nel difficile puzzle della tutela delle foreste pluviali in tutto il mondo. Lo ha deciso il Three Basins Summit, il vertice che ha riunito i paesi che ospitano questi ecosistemi fondamentali per il clima del Pianeta.
Amazzonia, Congo e sud-est asiatico (che comprende anche Borneo e Mekong) sono i tre ecosistemi globali che rappresentano l’80% delle foreste tropicali del mondo e 2/3 della biodiversità terrestre e svolgono il ruolo vitale di regolatore mondiale del bilancio del carbonio e della vita sulla terra. Tutti indicatori in netto peggioramento.
Per l’Amazzonia, ad esempio, alcuni studi hanno sostenuto che vaste zone della foresta sono ormai degli emettitori netti di CO2 (generano più gas serra di quanti ne riescano a stoccare) a causa di sfruttamento eccessivo guidato dall’agribusiness e dagli incendi. Il bacino del Congo ha tassi di deforestazione in forte aumento: nel 2010-19 sono stati il doppio di quelli registrati nei 10 anni precedenti.
Piano in 7 punti per la tutela delle foreste pluviali
Dal summit è scaturito un piano in 7 punti che punta principalmente a istituire meccanismi di cooperazione più efficaci e a migliorare i finanziamenti per la tutela delle foreste pluviali. Si rimarca poi l’importanza di creare meccanismi di cooperazione tecnico-scientifica più validi e di costruire una governance inclusiva. L’obiettivo resta creare una alleanza globale che sia in grado di porsi obiettivi comuni, decidere strategie condivise e monitorare i progressi ottenuti. Tutti passi che restano però ancora da compiere.
“Le foreste tropicali sono ricche di biodiversità e significative dal punto di vista culturale ed economico per le popolazioni di tutto il mondo. Ma continuano ad affrontare le minacce derivanti dalla deforestazione e dal degrado forestale. Il Three Basins Summit ha rappresentato un buon inizio per importanti discussioni sul futuro di queste foreste e sulle soluzioni necessarie per affrontare le sfide che si trovano ad affrontare, ma siamo delusi dal fatto che non abbia portato ad un’Alleanza dei tre bacini, come sperato”, commenta Fran Price, responsabile delle foreste globali del WWF.