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La transizione ecologica secondo il tecnottimista John Kerry

Per l’inviato per il clima di Joe Biden, almeno il 50% delle riduzioni di gas serra che gli Stati Uniti deve ottenere per raggiungere la neutralità di carbonio possono derivare da tecnologie che oggi non sono ancora disponibili

Transizione ecologica: gli USA puntano sulla tecnologia
Credits: U.S. Embassy Kiyv Ukraine | CC BY-ND 2.0

Kerry dà pochi dettagli su come intende la transizione ecologica

(Rinnovabili.it) – Non c’è alcun bisogno di cambiare stile di vita. L’”American way of life” non è in pericolo a causa della transizione ecologica. Lo ripete come un mantra John Kerry, l’inviato speciale di Joe Biden per il clima, mentre è in Europa per coordinare la risposta globale alla crisi climatica con gli alleati dell’altra sponda dell’Atlantico.

Ma Kerry pecca di ottimismo. Secondo l’inviato per il clima, infatti, la transizione ecologica potrà fare largo, larghissimo affidamento sulle nuove tecnologie pulite. In un’intervista alla Bbc, Kerry ha sostenuto che la metà della riduzione di gas serra che gli Stati Uniti devono ottenere da qui al 2050, potrà arrivare dalla tecnologia. Tecnologia che al momento, però, non esiste ancora.

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“Gli scienziati mi dicono che il 50% delle riduzioni che dobbiamo fare per arrivare a emissioni net-zero proverrà da tecnologie che ancora non abbiamo. Questa è solo una realtà. E le persone realistiche al riguardo capiscono che fa parte della sfida. Quindi dobbiamo arrivarci il prima possibile”, ha detto Kerry.

L’ex segretario di stato americano non ha spiegato nel dettaglio a quali tecnologie si riferisse. Ma la sua versione della transizione ecologica contrasta con i percorsi più accreditati a livello scientifico. L’IPCC, ad esempio, in ogni suo scenario prevede come necessarie su larga scala le tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2. Ma in nessun caso una combinazione di innovazioni tecnologiche riesce a coprire il 50% del taglio di emissioni previsto per la metà del secolo.

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Dall’intervista emerge una visione che non contempla altro cambiamento necessario se non una enfasi più spinta su investimenti e progresso tecnologico. Nessun cambio di paradigma capace di incidere a livello sistemico, come pure una fetta ormai non minoritaria della comunità scientifica indica come via maestra per la transizione.

Da Kerry solo tecnottimismo: “Non devi rinunciare alla qualità della vita per ottenere alcune delle cose che sappiamo di dover raggiungere. Questa è la genialità di alcune delle cose che sappiamo come fare”, ha concluso.