Rinnovabili • Sussidi fossili: 2022 da record, sfondata quota 7mila miliardi di dollari Rinnovabili • Sussidi fossili: 2022 da record, sfondata quota 7mila miliardi di dollari

Altro che stop sussidi alle fossili: nel 2023 l’Italia ha già regalato 1,2 mld $

Un rapporto di Oil Change International mette sulla graticola l’Italia insieme ad altri 5 paesi firmatari della Dichiarazione di Glasgow, con cui si erano impegnati alla Cop26 a fermare ogni sussidio alle fossili all’estero entro fine 2022

Sussidi fossili: 2022 da record, sfondata quota 7mila miliardi di dollari
Foto di Schmucki da Pixabay

Il Belpaese è il 2° maggior finanziatore globale di progetti fossili tra chi aveva promesso lo stop entro il 2022

(Rinnovabili.it) – Dall’inizio dell’anno, l’Italia ha sborsato almeno 1,2 miliardi di dollari in sussidi pubblici per progetti fossili nel mondo. Infrangendo la promessa fatta alla Cop26 di Glasgow di interrompere ogni finanziamento del genere entro la fine del 2022. Una cifra che la mette al secondo posto al mondo per sussidi alle fossili elargiti in questi mesi tra i paesi che due anni fa in Scozia avevano sottoscritto la Glasgow Declaration.

Peggio dell’Italia hanno fatto soltanto gli Stati Uniti con 1,5 mld $. Seguono poi Germania, Giappone, Olanda e Svizzera. In tutto, tramite i crediti all’esportazione e le agenzie nazionali di sviluppo, questi 6 paesi hanno alimentato un flusso di 4,4 miliardi di dollari di sussidi alle fossili. Lo ha calcolato Oil Change International in un rapporto appena pubblicato.

Tutti i progetti scandagliati e selezionati dall’ong non potrebbero procedere senza questi sussidi pubblici e sono incompatibili con il mantenimento del riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5 gradi.

Sussidi alle fossili, il ruolo dell’Italia

Nel dettaglio, l’Italia avrebbe infranto le promesse fatte a Glasgow garantendo supporto a 8 progetti, tra cui l’espansione di una raffineria in Indonesia (141 mln $), un’altra raffineria in Perù (500 mln $), una centrale a gas in Uzbekistan (545 mln), e poi progetti sul gas tra Brasile, Mozambico, Turchia e Vietnam. Quest’ultimo, un progetto per l’import di LNG, emetterebbe 3,5 volte le emissioni annuali dell’Italia ed è la voce più alta con 1,3 mld $.

Sulla graticola finiscono però anche gli Stati Uniti. “Sebbene gli Stati Uniti abbiano adottato una politica per mantenere gli impegni assunti per porre fine ai finanziamenti pubblici internazionali per i combustibili fossili, gli Stati Uniti si rifiutano di pubblicarla. L’amministrazione Biden è stata pesantemente criticata per aver continuato a dare il via libera ai progetti internazionali sui combustibili fossili, nonostante un ordine esecutivo del 2021 e il suo sostegno alla Dichiarazione di Glasgow”, sottolinea il rapporto. Mentre la Germania è il paese con la pipeline di progetti in attesa di finanziamento più lunga.