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Stato dell’Unione, Von der Leyen: saremo 1° continente a zero emissioni

Valli dell'idrogeno, riqualificazione edilizia e una rete per la ricarica dei veicoli elettrici: questi i tre capisaldi delle politica ecologia UE annunciati dal capo della Commissione Europea. Il 30% del Recovery Fund sarà raccolto tramite obbligazioni verdi

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Credits: Daina LE LARDIC © European Union 2020

Il capitolo verde del discorso sullo Stato dell’Unione europea

(Rinnovabili.it) – Il Green Deal europeo non devierà dall’obiettivo originale: la missione dell’UE è ancora diventare il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. A ricordarlo è oggi Ursula Von der Leyen durante il discorso sullo Stato dell’Unione. In un lungo monologo la presidente della Commissione europea ha affrontato tutti i temi chiave e le sfide che attendono il Blocco, dalla crisi sanitaria alla ripresa economica, passando per questioni come stabilità, mercato unico, dignità lavorativa e sviluppo digitale.

Elementi fondamentali “per rimettere l’Europa in piedi” che non possono però prescindere dalla lotta climatica.Mentre gran parte dell’attività mondiale si è congelata durante il lockdow, il pianeta ha continuato a diventare pericolosamente più caldo”, afferma von der Leyen nel discorso sullo Stato dell’Unione. “Lo vediamo tutto intorno a noi: dalle case evacuate a causa del crollo del ghiacciaio sul Monte Bianco agli incendi che infiammano l’Oregon, fino ai raccolti distrutti in Romania a causa della più grave evento siccitoso degli ultimi decenni […] Sappiamo che il cambiamento è necessario e sappiamo anche che è possibile”.

Climate Law, verso un taglio della CO2 del 55%

Lo strumento per realizzare tale cambiamento era e rimarrà quel Green Deal lanciato in epoca pre Covid-19 da Bruxelles. Ma l’ambizione si alza di una tacca. “La Commissione europea propone di aumentare l’obiettivo 2030 di riduzione delle emissioni ad almeno al 55%, ha spiegato la presidente anticipando il contenuto cardine della futura Legge sul Clima. “Riconosco che questo aumento da 40 a 55% è troppo per alcuni e non abbastanza per altri. Ma la nostra valutazione dell’impatto mostra chiaramente che l’economia e l’industria possono farcela”.

Il nuovo obiettivo, secondo l’esecutivo europeo, rappresenta la chance migliore per mettere i Ventisette sulla buona strada verso la neutralità climatica (ossia le zero emissioni nette) entro la metà del secolo. Ma, soprattutto, è quello che fin da subito ha incontrato l’appoggio di gran parte degli Stati Membri e di oltre 170 imprenditori e investitori. A rimanere delusi potrebbero essere, invece, gli europarlamentari, la cui Commissione ambiente aveva chiesto nei giorni scorsi un taglio 2030 del 60%.

I tre settori chiave per la decarbonizzazione sostenuti dal Recovery Fund

Uno degli strumenti principe per sostenere la politica climatica è rappresentato dal fondo NextGenerationEU o Fondo di Ripresa: il 37% delle risorse saranno speso direttamente per i target del Green Deal. “Oggi posso annunciare che fisseremo un obiettivo del 30% dei 750 miliardi di euro di NextGenerationEU da raccogliere tramite obbligazioni verdi”, ha dichiarato von Der Leyen. Il fondo, ha aggiunto, dovrebbe investire in progetti faro europei con il maggiore impatto: idrogeno, riqualificazione edilizia e 1 milione di punti di ricarica elettrica.

Nel discorso sullo Stato dell’Unione, fanno capolino concetti come la creazione di Valli dell’idrogenoper modernizzare le nostre industrie, alimentare i nostri veicoli e portare nuova vita alle aree rurali”; ma anche la nascita di un nuovo Bauhaus europeo, che fornisca all’ondata di rinnovamento edilizio una precisa estetica.

“Questa è NextGenerationEU. Questo sta plasmando il mondo in cui vogliamo vivere. Un mondo servito da un’economia che riduce le emissioni, aumenta la competitività, riduce la povertà energetica, crea posti di lavoro gratificanti e migliora la qualità della vita”.