Cresce l'interesse per l'agrivoltaico ma anche la potenza cumulata di tutti procedimenti depositati. A trainare l'avanzata sono Puglia, Sicilia e Sardegna
Depositate 1.372 procedure VIA per una potenza complessiva 68,2 GW
(Rinnovabili.it) – Cresce in Italia l’interesse per le rinnovabili e i sistemi di stoccaggio, e crescono le procedure di VIA (valutazione di impatto ambientale) depositate. I numeri di settore, aggiornati a giugno 2023, sono stati forniti da Anie Rinnovabili che attraverso il suo Osservatorio VIA ha elaborato i dati del Ministero dell’Ambiente (MASE) su procedimenti avviati, analizzati e adottati presso le commissioni tecniche VIA/VAS e VIA PNIEC/PNRR.
Si copre così che a metà anno risultavano depositate in totale 1.372 procedure VIA legate a impianti rinnovabili, per una potenza complessiva di oltre 68,2 GW. Il dato, in crescita del 142% rispetto a quello 2022, si scontra con un altro numero non altrettanto roseo. Di questi procedimenti solo il 5,2% risulta aver concluso l’iter a giugno 2023. E una quota più piccola conclusa in maniera positiva anche se non si conosce il dato preciso dal momento che per oltre il 70% delle procedure terminate l’esito risulta “non specificato”.
Ma dalla documentazione depositata risultano altre informazioni interessanti, a partire dalla grande avanzata dei progetti agrivoltaici. Secondo l’Osservatorio quasi la metà della potenza delle procedure di VIA analizzate appartiene all’agrivoltaico (46,5%). Segue l’eolico a terra (32%), il fotovoltaico (14,6%), l’eolico in mare (3,8%) e l’idroelettrico a pompaggio (3%).
“Notevole anche la crescita nelle procedure analizzate dei sistemi di accumulo (SdA) abbinati a impianti FER, pari al 247% nel 2023 rispetto al 2022″, spiega Anie Rinnovabili in una nota stampa.
Il dato territoriale
Altro dato interessante, le procedure di VIA depositate arrivano principalmente da tre territori: Puglia, Sicilia e Sardegna che primeggiano sia sul fronte della potenza delle rinnovabili che di quella degli impianti di accumulo. Nel dettaglio, lato FER la prima conta per un 33% del totale, la Sardegna per un 20,1% e la Sicilia per 20,5%. Lato stoccaggio, la Puglia ha un’incidenza addirittura del 40%, mentre a Sardegna e Sicilia vanno rispettivamente un 27% e un 12,4%.
Nota di demerito per le tempistiche di valutazione del Ministero della Cultura (MiC) decisamente superiori a quelle del MASE: per 4 GW – su cui è già stato emesso il parere della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – si attende ancora quello del MiC. “Inoltre – fa notare ANIE Federazione – sovente i pareri sono in contrasto. Perciò si pone la responsabilità in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha sul ‘tavolo di lavoro’ ben 1.995 MW in attesa di parere”.