Rinnovabili • Proteste per il clima: interventi polizia raddoppiati in UE in 3 anni

L’Italia, le proteste per il clima e il ricorso alle forze di polizia

L’analisi di Energy Monitor su 9.000 eventi in Europa tra 2020 e 2023 registrati nel database di ACLED, una piattaforma open source che monitora proteste e violenza politica a livello globale

Proteste per il clima: interventi polizia raddoppiati in UE in 3 anni
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Nel Belpaese, il ricorso alle forze dell’ordine passa dal 5 al 34% dei casi in 36 mesi

(Rinnovabili.it) – Molti paesi europei stanno chiedendo con insistenza più poteri legali per procedere contro le proteste per il clima. Spesso la stessa libertà di manovra che viene accordata per combattere la criminalità organizzata e i terroristi. Eppure, alcuni stati usano già metodi più “robusti”.

Francia e Germania intercettano gli attivisti e possono usare il GPS per tracciare i loro spostamenti. La Baviera ricorre al carcere preventivo e può legalmente detenere un attivista anche per 30 giorni senza incriminarlo ufficialmente. L’Italia quest’anno ha inasprito le pene in risposta al moltiplicarsi delle azioni di Ultima Generazione, soprattutto l’imbrattamento di facciate di edifici da parte degli “ecovandali”. E infatti il numero di interventi della polizia alle manifestazioni o in risposta alle “azioni dirette” è lievitato.

Nel 40% dei casi la polizia fronteggia gli attivisti

Nel 2023, le forze di polizia in tutta Europa sono intervenute in quasi 4 proteste per il clima su 10. Solo 3 anni fa, nel 2020, il tasso di interventi batteva intorno al 20%. La metà. È quello che emerge dall’analisi di Energy Monitor sui dati di ACLED, un database open source che raccoglie tutti gli episodi di violenza politica e le proteste in tutto il mondo.

La tendenza è chiara anche se non riguarda tutti i paesi europei. Nell’insieme degli oltre 9mila eventi considerati nell’analisi, in 9 paesi UE su 14 si registra un aumento sensibile dell’intervento della polizia. A primeggiare per tasso di coinvolgimento dei tutori dell’ordine è l’Olanda, con il 38%.

Ma l’aumento più corposo nel corso del triennio è un record tutto italiano: il Belpaese è passato dal 5% al 34% dei casi trattati con l’intervento della polizia. Anche Austria e Germania segnano incrementi consistenti, arrivando al 31% dal 7 e dal 14% rispettivamente.

Chi, invece, ha usato meno la repressione della polizia nel rapporto con gli attivisti per il clima sono Repubblica Ceca, Belgio, Polonia e Finlandia.

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