Dopo il picco del 2007 e un rapido calo, dal 2013 il debito ecologico dell’Italia è su un plateau. Anzi, è in leggero aumento. Oggi finiamo di consumare tutte le risorse che il nostro territorio è in grado di produrre in modo sostenibile. Da domani iniziamo ad accumulare nuovo debito ecologico
Anche nel 2022 l’Overshoot Day per l’Italia cadeva nella stessa data: non siamo migliorati
(Rinnovabili.it) – Se tutti gli 8 miliardi di esseri umani che popolano il Pianeta vivessero come noi italiani, ci servirebbero 2,7 Terre per soddisfare i nostri bisogni. Livelli di consumo e stili di vita poco sostenibili fissano anche quest’anno – come nel 2022 – l’Overshoot Day Italia 2023 il 15 maggio. Da oggi siamo a credito: abbiamo esaurito le risorse disponibili e rinnovabili in modo sostenibile.
Cosa significa l’Overshoot Day Italia 2023
L’Overshoot Day è, letteralmente, il “giorno dello sforamento”. Con questo termine, il Global Footprint Network – un’organizzazione internazionale di ricerca – indica il giorno dell’anno a partire dal quale ogni paese – e il Pianeta nel suo complesso – inizia ad accumulare nuovo debito ecologico. Come viene calcolato questo giorno? Il punto di partenza è la biocapacità della Terra, ovvero la quantità di risorse ecologiche che il Pianeta è in grado di generare in un dato anno. La biocapacità viene poi divisa per il livello della domanda (i consumi).
“La biocapacità di una particolare superficie rappresenta la sua capacità di rigenerare ciò che l’uomo richiede. La biocapacità è quindi la capacità degli ecosistemi di produrre materiali biologici utilizzati dall’uomo e di assorbire materiali di scarto generati dall’uomo, secondo gli attuali schemi di gestione e le tecnologie di estrazione. La biocapacità può cambiare di anno in anno a causa del clima, della gestione e anche di quali porzioni sono considerate input utili per l’economia umana”, spiegano gli ideatori dell’Overshoot Day.
Il dato che indica la biocapacità viene espresso in “ettari globali” (gha). Ovviamente la stessa unità di misura è usata anche per l’impronta ecologica. Ma di cosa si tratta? Un ettaro globale è un ettaro biologicamente produttivo che esprime il grado medio di produttività per un paese o per il Pianeta in un dato anno. In altri termini, è una media della produttività biologica dei territori in una determinata regione, che la rende così comparabile con quella di qualsiasi altro territorio.
L’Italia non si muove dal 15 maggio
Quest’anno, l’Overshoot Day Italia 2023 cade il 15 maggio: non è cambiato nulla rispetto al 2022. Gli ettari globali a cui corrisponde la biocapacità italiana sono 4,32 gha. Divisi per la biocapacità terrestre (1,6) indicano il numero di Terre che gli italiani consumano in un anno.
L’ultimo anno in cui l’Italia è rimasta a credito per quanto riguarda la sua impronta ecologica è il lontanissimo 1965. Da allora si è verificato un continuo aumento del dato fino al 2007, anno del picco massimo con 3,33 Terre. Ma il calo si è arrestato pochi anni dopo: dal 2013 il Belpaese è su una sorta di plateau e ondeggia tra le 2,6 e le 2,7 Terre. Il trend è in leggero aumento.
A livello globale sono soltanto 51 i paesi che restano a credito fino al 31 dicembre. Tra le grandi economie, in questo elenco figura solo l’India. Il più virtuoso tra i paesi che vanno a debito è il Benin (esaurisce la sua quota di risorse il 26 dicembre) mentre il peggiore è, anche per quest’anno, il Qatar: Doha accumula debito ecologico già a partire dal 10 febbraio. L’Overshoot Day degli Stati Uniti cade il 13 marzo, mentre il peggior paese europeo è il Lussemburgo che si piazza al 2° posto il 14 febbraio.