Approvata per consenso la risoluzione proposta dal piccolo stato insulare del Pacifico e sponsorizzata da 120 paesi. L’ICJ dovrà emettere un parere sugli obblighi statali nell’azione climatica. Anche se non vincolante, faciliterà i contenziosi con i governi in tutto il mondo
L’obiettivo è allargare il mandato della Corte internazionale di giustizia per includere la crisi climatica
(Rinnovabili.it) – Cosa devono fare gli stati contro la crisi climatica, secondo il diritto e i trattati internazionali? E se la loro azione climatica è carente, quali sono le conseguenze legali a cui vanno incontro? A queste domande dovrà rispondere la Corte internazionale di giustizia (ICJ) con un parere che “aiuterebbe l’Assemblea Generale, le Nazioni Unite e gli Stati membri a intraprendere un’azione più coraggiosa e più forte per il clima di cui il nostro mondo ha disperatamente bisogno”.
L’ICJ si pronuncerà sugli obblighi degli stati rispetto all’azione climatica
Lo ha sottolineato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, a margine del voto alle Nazioni Unite su una “storica” risoluzione proposta da Vanuatu, approvata per consenso. L’obiettivo? Allargare il mandato della Corte per includere la crisi climatica. E dare una stampella in più alla società civile per vincere i contenziosi climatici con i governi. La risoluzione è stata sponsorizzata da oltre 120 governi. In poco tempo, il gruppo dei 17 promotori è riuscito a catalizzare l’attenzione dei altri membri Onu.
Vanuatu festeggia
“Oggi abbiamo assistito a una vittoria di proporzioni epiche per la giustizia climatica”, ha dichiarato Ishmael Kalsakau, primo ministro di Vanuatu. “La storica risoluzione di oggi è l’inizio di una nuova era nella cooperazione multilaterale sul clima, un’era che si concentra maggiormente sulla difesa dello stato di diritto internazionale e che pone i diritti umani e l’equità intergenerazionale in prima linea nel processo decisionale sul clima”.
All’atto pratico, l’ICJ darà un parere sulle responsabilità degli stati nello sviluppare un’azione climatica all’altezza della crisi in atto. Il parere non è vincolante per nessun tribunale nazionale, però può influenzare l’orientamento dei giudici. “Non si tratta della soluzione definitiva, ma può dare un importante contributo al cambiamento climatico e all’azione climatica, anche catalizzando un’ambizione molto più elevata nell’ambito dell’Accordo di Parigi”, ha aggiunto il premier del piccolo paese insulare del Pacifico.