Via i GAEC 5,6,7, 8, da obbligatori diventeranno volontari. Esenzioni da controlli e sanzioni per agricoltori medio-piccoli. Un osservatorio su prezzi e margini per dare più potere ai produttori rispetto al resto della filiera. E revisioni di regole del mercato comunitario. Sono le proposte che sta preparando Bruxelles per rispondere alle proteste dei trattori. In pratica, si smantella l’impianto della nuova PAC
Messo in discussione l’impianto della nuova PAC lanciata nel 2021
(Rinnovabili.it) – Sull’onda delle proteste dei trattori, l’Europa sta preparando un voltafaccia completo. Per rispondere agli agricoltori che stanno manifestando in molti paesi, la Commissione ha già allentato alcuni obblighi come la rotazione e la percentuale di terreno da lasciare incolto a vantaggio di ripristino dei suoli e della biodiversità. Ma l’esecutivo comunitario sta preparando una serie di provvedimenti che, nel complesso, smantellano le misure climatiche per l’agricoltura UE.
Lo afferma Politico, che ha avuto modo di visionare le bozze di provvedimenti in preparazione. Cosa contengono? Un dietrofront totale rispetto alla nuova politica agricola comunitaria (PAC) riformata nel 2021 con, tra gli altri punti, una serie di condizionalità ambientali che gli agricoltori devono rispettare per accedere ai sussidi.
Provvedimenti che vanno anche contro il parere dell’organo scientifico consultivo dell’UE sul climate change, che tra i punti che ha sollevato per mettere l’UE sulla traiettoria giusta per -90% di emissioni entro il 2040 sottolinea proprio la necessità di ottenere riduzioni consistenti proprio da agricoltura e allevamenti, settori finora toccati pochissimo dalle politiche del Green Deal.
Quali misure climatiche per l’agricoltura UE potrebbero saltare?
Nello specifico, lo smantellamento delle misure climatiche nell’agricoltura UE passa dalla fine dell’obbligo di accantonare i terreni per promuovere la biodiversità, rendendolo del tutto volontario. Un punto, questo, su cui molte sigle di categoria – tra cui l’italiana Coldiretti – stanno premendo da tempo. Ma non è tutto. I provvedimenti allo studio della Commissione cancellerebbero anche norme sulla riduzione al minimo della lavorazione per prevenire l’erosione del suolo. “Nel loro insieme, consentirebbero agli agricoltori di ottenere sussidi UE anche se non soddisfano gli standard ambientali più elementari, noti come condizionalità”, sottolinea Politico.
Queste le misure che verrebbero cancellate o fortemente indebolite. Per 4 dei GAEC scompare l’obbligo: i sussidi saranno assegnati a chi li rispetta volontariamente. Si tratta dei GAEC 5, 6, 7 e 8, che riguardano la lavorazione del terreno, le colture di copertura, l’obbligo di coltivare una serie di diversi tipi di colture nella stessa zona, e la contestata norma che riserva il 4% dei terreni alla biodiversità.
L’UE sta poi pensando di esentare gli agricoltori con meno di 10 ettari di terreno, cioè 2/3 di chi riceve i sussidi PAC, da controlli e sanzioni. Per dare più potere negoziale ai produttori rispetto agli altri anelli della catena di distribuzione, la Commissione vorrebbe creare un “osservatorio sui costi di produzione, sui margini e sulle pratiche commerciali” entro quest’estate, composto da rappresentanti di tutti i settori della filiera agroalimentare e da funzionari comunitari e nazionali. Infine, Bruxelles pensa a possibili revisioni di diverse normative di mercato, tra cui alcune regole chiave del mercato unico UE e la direttiva sulle pratiche commerciali sleali.