Il testo approdato ieri in Senato non fa più menzione del fondo per l’Africa, che avrebbe drenato una quota consistente delle risorse assegnate da Draghi nel 2021 al fondo per il clima. Creato per allineare l’Italia agli obblighi internazionali in materia di finanza climatica. Resta invece l’obbligo di assicurazione per le imprese contro i danni causati da eventi estremi e terremoti
Le novità sulla legge di bilancio 2024 trasmessa al Senato
(Rinnovabili.it) – Il governo passa il bianchetto sugli aiuti per l’Africa, anticamera del “Piano Mattei” con cui l’esecutivo vuole tenere insieme i dossier sicurezza energetica e migrazioni. Dal testo della manovra 2024 trasmesso ieri al Senato per la discussione parlamentare manca del tutto la misura, che sarebbe stata finanziata tagliando drasticamente le risorse del Fondo italiano per il clima. Restano invece le novità per quanto riguarda l’obbligo di assicurazione contro gli eventi climatici estremi per le imprese.
Sono questi gli unici due temi rilevanti per quanto riguarda clima e ambiente nella legge di bilancio stilata dal governo Meloni per il 2024. Il governo ha approvato il testo il 16 ottobre in CdM per poi apportare le ultime limature lo scorso fine settimana. L’iter parlamentare inizia dalla commissione Bilancio e non dovrebbe prevedere – così l’intesa tra gli alleati di governo – alcun emendamento da parte della maggioranza.
Manovra 2024, risparmiato il Fondo Clima
L’unica novità sostanziale rispetto alle anticipazioni sulle bozze della manovra 2024 che circolavano nelle ultime settimane è il depennamento dell’(ormai ex) articolo 69. Quello che istituiva il “Fondo italiano per la cooperazione orizzontale per l’Africa”, uno strumento che aveva l’obiettivo di coprire la “concessione di finanziamenti, per la realizzazione di interventi di cooperazione per lo sviluppo nell’ambito dei Paesi africani, assicurando priorità̀ ai progetti nel settore agricolo e solare fotovoltaico”. Il Fondo era finanziato con 200 milioni l’anno fino al 2026: 600 milioni in tutto che sarebbero stati recuperati da quelli, stanziati nel 2021 da Draghi, per il Fondo italiano per il clima. La cui ratio era aumentare l’impegno italiano in misure di adattamento e mitigazione del climate change nel Sud globale.
L’idea del governo con il fondo per l’Africa era di mettere un primo tassello di quello che dovrebbe diventare poi il Piano Mattei, cioè la strategia per rafforzare le partnership con i paesi africani attraverso un mix di cooperazione, aiuti allo sviluppo, sostegno allo sviluppo economico (soprattutto nel campo energetico). Ricevendo come contropartita intese per rafforzare la sicurezza energetica italiana (con la prospettiva di fare dell’Italia la porta d’ingresso di gas e petrolio africani verso l’Europa) e più impegno nel contrastare i flussi migratori. Vera bestia nera di questo primo anno di governo, con i numeri degli sbarchi tornati ai massimi livelli degli ultimi 10 anni.
Tutto questo mentre anche il dossier energetico scricchiola, tra i golpe in Sahel che frustrano le ambizioni di creare un corridoio terrestre per il gas verso il Mediterraneo, nuove tensioni in Libia che stanno riducendo i flussi verso l’Italia via Greenstream e la questione di Gaza che, tra i tanti impatti globali, sta anche congelando le forniture di gas di Israele all’Egitto. Hub da cui Roma si approvvigiona e tassello importante del piano di Draghi, ereditato e proseguito da Meloni, per emanciparsi dal gas russo.
Assicurazioni clima obbligatorie dall’anno prossimo
Restano invece invariate (salvo modifiche in Parlamento) le disposizioni che riguardano l’obbligo di assicurazione contro gli eventi estremi. La manovra 2024 introduce, all’articolo 24, per tutte le imprese con sede legale in Italia e obbligo di iscrizione alla camera di commercio, l’obbligo di stipulare entro il 31 dicembre “contratti assicurativi a copertura dei danni ai beni” che siano “direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale”. Il testo della manovra specifica la lista di eventi per cui è necessaria l’assicurazione: “i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni”.
L’inadempimento può costare alle aziende una multa da 200mila euro fino a 1 milione. E una penalizzazione in caso di danni subìti, con meno aiuti statali per la ricostruzione. Della mancata assicurazione, recita la manovra 2024, “si tiene conto nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali”.