Stati Uniti, Russia e Turkmenistan sono i paesi responsabili del maggior numero di leak di metano da impianti di combustibili fossili
Un’inchiesta del Guardian mappa i leak di metano nel mondo
(Rinnovabili.it) – Più di 1000 maxi fuoriuscite accidentali di metano solo nel 2022. Con tenori emissivi enormi, in grado di rosicchiare buona parte del budget di carbonio che ci resta prima di sforare Ia soglia di 1,5 gradi. I responsabili dei leak di metano: soprattutto il comparto oil & gas, ma anche il settore dei rifiuti.
Lo rivela un’inchiesta del quotidiano britannico Guardian, che si basa sull’analisi di dati satellitari per individuare e stimare le fuoriuscite di metano, un gas serra con potere climalterante 82,5 volte superiore a quello della Co2 per i primi 20 anni in cui resta in atmosfera.
I mega leak di metano nel 2022
Stati Uniti, Russia e Turkmenistan sono i paesi responsabili del maggior numero di leak di metano da impianti di combustibili fossili. Secondo i dati raccolti dal Guardian, il singolo evento più significativo è stata una fuoriuscita da 427 tonnellate di metano ogni ora che è avvenuta in agosto, vicino alla costa caspica del Turkmenistan e a un importante gasdotto. “Questa singola perdita è stata equivalente al tasso di emissioni di 67 milioni di automobili, o alle emissioni nazionali orarie della Francia”, sottolinea l’inchiesta firmata da Damian Carrington.
Il 9 settembre è stata la volta di una raffineria vicino a Bassora, in Iraq meridionale. L’impianto – situato in una delle zone più inquinate al mondo, dove regolarmente i cittadini vengono ricoverati per aver bevuto acqua contaminata da idrocarburi – ha rilasciato 356 tonnellate di metano all’ora. E ancora: negli Stati Uniti il 7 novembre un leak di metano da un sito di fracking in Pennsylvania ha emesso CH4 per 13 giorni al ritmo di 120 t/ora.
Nel comparto rifiuti, il record spetta a un sito in India con 434 t/ora, seguito da uno in Bangladesh con 371 t/ora. Per quanto riguarda il carbone, invece, le fuoriuscite di metano maggiori si sono verificate in Cina e Kazakhstan.
La concentrazione di metano in atmosfera è in rapida crescita soprattutto da 20 anni a questa parte. In valori assoluti, nel 2021 si è attestata a un valore medio di 1.895,7 ppb (parti per miliardo), cioè il 160% sopra i livelli dell’epoca pre-industriale. Tra 2021 e 2020 il balzo è stato di 17 ppb, un record assoluto. Circa 1/3 del riscaldamento globale accumulato dall’inizio dell’epoca industriale (0,3-0,4°C) è attribuito al metano.