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Giornata Mondiale del Suolo 2023, servono politiche incisive e azioni immediate

La Giornata Mondiale del Suolo 2023 ha focalizzato l’attenzione sul legame indissolubile tra suolo e acqua, elementi indispensabili per la sopravvivenza delle persone. Oltre il 95% del nostro cibo proviene da queste due risorse essenziali, ma vari rapporti presentano una situazione di grave degrado. Solo politiche incisive e azioni immediate per invertire la tendenza

Foto di Dylan de Jonge su Unsplash

Suolo e acqua, risorse per la vita al centro del World Soil Day 2023

“Suolo e acqua, risorse per la vita”. La Giornata Mondiale del Suolo 2023 focalizza l’attenzione su due elementi fondamentali per la sopravvivenza delle persone.

Senza suolo e acqua sani non ci sono coltivazioni per fornire le risorse necessarie a nutrire una popolazione mondiale che nel 2050 si prevede che potrebbe raggiungere i dieci miliardi di persone.

Dovremo produrre di più consumando meno risorse naturali e con suoli vulnerabili.

Il sovrasfruttamento delle risorse del Pianeta

La simbiosi tra suolo e acqua è quindi alla base dei sistemi agricoli: oltre il 95% del nostro cibo proviene da queste due risorse essenziali.

Le condizioni globali del Pianeta evidenziano una condizione di sovrasfruttamento. Degrado, disboscamento, desertificazione, erosione, impermeabilizzazione impoveriscono i terreni.

Ce la farà la Terra a sopportare un fardello così pesante? Se non cambiamo i nostri stili di vita e non abbiamo maggiore rispetto dell’ambiente la risposta è no.

La Giornata Mondiale del Suolo – che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha fissato il 5 dicembre in ricordo di re Bhumipol di Tailandia, che ne sostenne l’istituzione – dal 2014 cerca di risvegliare la nostra attenzione sull’importanza di un suolo sano.

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La responsabilità delle attività umane

Attività umane e cambiamento climatico stanno causando un progressivo degrado delle risorse naturali del Pianeta.

Ad esempio, l’erosione del terreno riduce l’infiltrazione di acqua e la sopravvivenza di molte forme di vita, aggrava il rischio di inondazioni, frane e tempeste di sabbia.

Tuttavia, esistono pratiche di gestione sostenibile del suolo che possono preservare la biodiversità, migliorare la fertilità e l’infiltrazione di acqua, sequestrare il carbonio.

 Tra queste pratiche ci sono la ridotta lavorazione del terreno, la rotazione delle colture, l’aggiunta di materia organica, le colture di copertura.

I punti chiave della Giornata Mondiale del Suolo 2023

La Giornata Mondiale del Suolo 2023 ha fissato alcuni punti chiave per sensibilizzare sulla relazione tra suolo e acqua e portare alla realizzazione di sistemi agroalimentari sostenibili e resilienti:

  • Il suolo e l’acqua sono risorse essenziali per sostenere la vita sulla Terra.
  • Il suolo e l’acqua sono risorse interconnesse che necessitano di una gestione integrata.
  • Pratiche improprie di gestione del suolo e dell’acqua influenzano l’erosione del suolo, la biodiversità del suolo, la fertilità del suolo e la qualità e la quantità dell’acqua.
  • La conservazione del suolo e dell’acqua contribuisce alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.

Gli agricoltori conoscono bene la relazione tra suolo e acqua e l’importanza di un suolo sano, ma sanno anche di avere una grande responsabilità, ovvero quella di garantire la sicurezza alimentare.

Sono i primi ad essere colpiti dagli effetti del cambiamento climatico: siccità, alluvioni, risalita del cuneo salino, dissesto idrogeologico sono tutti fattori che mettono in pericolo le colture.

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Il suolo è una risorsa non rinnovabile

ONU e Unione Europea vogliono azzerare il consumo di suolo nel 2050. Un obiettivo decisamente sfidante, che si può realizzare solo con l’adozione di politiche incisive e di lungo periodo che dovrebbero contenere la nuova urbanizzazione, rigenerare le aree verdi e risanare quelle degradate.

In questa prospettiva, l’agricoltura e le foreste hanno un ruolo essenziale, pertanto occorre sostenere il settore primario.

Qual è la situazione dell’Italia? Il Rapporto ISPRA 2023 evidenzia il progressivo avanzare del consumo di suolo: in un anno è cresciuto del 10,2% (circa 21 ettari al giorno), e nello stesso tempo l’agricoltura ha perso 4.500 ettari coltivati.

Il suolo è una risorsa non rinnovabile: è urgente prevedere opportuni interventi normativi ed effettuare scelte consapevoli, afferma Confagricoltura: «Supportare la filiera con strumenti adeguati, potenziare la ricerca, l’innovazione tecnologica, gli studi scientifici e il monitoraggio sui suoli, nonché aumentare nella società civile la consapevolezza dell’importanza di questa risorsa anche rispetto alla salute dei cittadini».

Dello stesso avviso anche Coldiretti: «L’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.

La perdita delle campagne pesa anche sull’approvvigionamento alimentare del Paese in un momento in cui l’incertezza e la guerra stanno provocando difficoltà negli scambi commerciali e favorendo le speculazioni».

La situazione in Italia

I dati del Rapporto sulla salute del suolo in Italia – realizzato da Re Soil Foundation in collaborazione con Joint Research Center, Ispra, Crea, Ministero dell’Ambiente e Università di Bologna – impongono una forte determinazione ad agire.

«Ogni 100 metri quadri di suolo, 47 presentano qualche forma di degrado. L’80% dei terreni agricoli, pari al 23% del territorio nazionale, è sottoposto a fenomeni erosivi e il 68% ha perso più del 60% del carbonio organico originariamente presente in essi.

Il 23% dei suoli agricoli presenta livelli eccessivi di azoto mentre il 7% è sottoposto a fenomeni di salinizzazione secondaria. Le aree soggette a rischio alto o molto alto di compattazione coinvolgono l’8% del territorio.

E poi ancora c’è il problema contaminazione: quella da alti quantitativi di rame riguarda il 14% della superficie italiana, mentre l’1% presenta elevate concentrazioni di mercurio».

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È urgente invertire la tendenza

Come ha sottolineato Maurizio Martina, vicedirettore generale della FAO, «dai suoli dipende una serie di servizi ecosistemici fondamentali per il benessere umano, come la protezione dell’ambiente e della biodiversità, la tutela del paesaggio, l’architettura e i processi urbani, oltre alle attività agricole.

Il 95% del cibo globale viene prodotto direttamente o indirettamente dal suolo. Con il tasso corrente di erosione si stima che circa il 90% dei suoli sarà a rischio entro il 2050. Senza un’inversione di tendenza, potremmo perdere la totalità della terra fertile e coltivabile entro i prossimi 60 anni».

Se da più parti si sollecita il Governo ad accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento, è altrettanto importante aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sull’importanza di un suolo sano e del suo legame con l’acqua.

Una consapevolezza che non deve essere sotto i riflettori solo nella Giornata Mondiale del Suolo, ma veicolata da un’adeguata formazione fin dagli anni della scuola.