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EPA: la grande trasformazione sotto l’amminsitrazione Trump

Secondo molti dipendenti EPA, il forte taglio del personale rientra in un piano di "sterilizzazione" dell'agenzia di protezione ambientale, a favore dei grandi inquinatori.

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Credits: malp da 123rf.com

Molti funzionari dell’EPA denunciano la malagestione dell’agenzia durante la presidenza di Donald Trump

(Rinnovabili.it) – Ben prima che l’amministrazione Trump sospendesse una serie di attività di controllo dell’Environmental Protection Agency (EPA) durante la pandemia di covid-19, la trasformazione dell’agenzia statunitense è stata sorprendente, con grandi conseguenze soprattutto nella regione dei Grandi Laghi.

Infatti, appena due mesi dopo l’insediamento di Donald Trump nella Casa Bianca, il grande produttore di acciaio US Steel rilasciò degli scarti di metallo cancerogeno in un affluente del Lago Michigan, a 20 miglia di distanza da una falda di acqua potabile nei pressi di Chicago. Già allora, Trump si rifiutò di punire la società, respingendo le accuse secondo cui US Steel avesse illegalmente rilasciato materiale inquinante nella principale fonte idrica della regione.

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Nell’Illinois, nell’Indiana e negli altri quattro stati del Midwest che circondano i Grandi Laghi, il numero di casi di inquinamento delle acque ignorati dall’EPA è aumentato negli ultimi tre anni. La ragione è principalmente dovuta al feroce taglio del personale subito dagli uffici dell’EPA“Un controllo serio ed equo richiede personale esperto”, ha dichiarato Howard Learner, direttore esecutivo della ong Environmental Law and Policy Center. “Senza una forte aspettativa di applicazione delle norme ambientali, le strutture hanno maggiori probabilità di violare la legge ed evitare l’assunzione di responsabilità.

A causa della diminuzione di personale, l’anno scorso l’EPA ha processato solo 208 casi d’inquinamento delle acque in Illinois, Indiana, Michigan, Minnesota, Ohio e Wisconsin. Un numero particolarmente ridotto rispetto ai 319 risalenti all’ultimo anno della presidenza Obama. Allo stesso tempo, il numero di “violatori cronici” delle leggi ambientali è salito alle stelle, così come è cresciuta la lista degli impianti industriali non conformi.

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Oggi, gli ex dipendenti dell’EPA, licenziati durante l’amministrazione Trumo, affermano che il morale negli uffici regionali dell’agenzia è basso. Attraverso le loro testimonianze hanno descritto uno staff con una profonda conoscenza dei problemi di inquinamento locale, ma bloccato ripetutamente dai superiori (nominati dal presidente), riluttanti a procedere nella maggior parte dei casi, anche quando le prove di inquinamento o difformità dalla legge sono schiaccianti.

“Tutto questo fa parte di un piano per sterilizzare l’agenzia a favore delle industrie petrolifere, del gas e dell’acciaio”, ha affermato Nicole Cantello, avvocato dell’EPA che lavora nell’ufficio di Chicago da quasi tre decenni, la quale ha recentemente rivelato al Chicago Tribune che l’agenzia si è accordata con U.S. Steel per dei risarcimenti riguardanti delle fuoriuscite di cromo verificatesi nel 2017, ma solo dopo che la Abrams Environmental Law Clinic dell’Università di Chicago aveva minacciata uno pesante azione legale.

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Ma non solo l’EPA, molte altre agenzie ambientali statali hanno un numero minore di dipendenti e risorse rispetto a un decennio fa. E tutto questo avviene mentre le spiagge del Lago Michigan, insieme alla presa d’acqua locale, sono state chiuse per inquinamento almeno tre volte dal 2017, rispetto all’unica volta durante i 30 anni precedenti.