La Cina inizia a riempire di contenuti la “nuova filosofia di sviluppo” che guiderà il paese verso la neutralità climatica entro il 2060, privilegiando una crescita di qualità e non più meramente quantitativa
Fissati obiettivi al 2025 e 2030 per raggiungere emissioni zero nel 2060
(Rinnovabili.it) – Nel 2060 la Cina avrà ridotto l’uso di fonti fossili al 20% del mix energetico, mentre le rinnovabili saliranno al 25% nel consumo di energia primaria entro il 2030. Sono i due punti cardine del percorso cinese verso emissioni zero. Il documento era attesissimo da più di un anno, da quando cioè il presidente Xi Jinping aveva promesso di raggiungere la neutralità di carbonio entro il 2060. La Cina è il primo inquinatore mondiale e produce oltre ¼ delle emissioni di gas serra globale.
La roadmap ha un aspetto molto positivo: si concentra sui target per il 2030 e fissa anche degli obiettivi intermedi, al 2025. L’azione climatica cinese sarà quindi misurabile e, soprattutto, non può contemplare molti ritardi.
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Nel dettaglio, il documento intitolato “Guida operativa per il picco di anidride carbonica e la neutralità del carbonio nella piena e fedele attuazione della nuova filosofia di sviluppo” prevede di portare la quota di energie rinnovabili sul consumo totale al 20% entro il 2025, che salirà quindi al 25% entro il 2030 e a più dell’80% nel 2060. Nel 2019, questo dato era fermo al 15,3% ma era salito di più di 5 punti percentuali in 7 anni.
La “nuova filosofia di sviluppo” citata nel titolo si riferisce non solo al disaccoppiamento di crescita economica e volumi di emissioni – continuare a crescere inquinando meno – ma soprattutto al tipo di crescita a cui punta Pechino. La Cina sta passando da un concetto solo quantitativo di crescita a una crescita di qualità, da preferire anche se porterà ad aumenti del Pil più contenuti. Nel piano, questo si riflette nella tabella di marcia sull’intensità energetica: la CO2 per unità di Pil scenderà del 18% entro il 2025 rispetto ai valori del 2020 e di oltre il 65% nel 2030 (ma in questo caso rispetto ai valori del 2005).
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Per arrivare a emissioni zero, Pechino vuole abbassare il consumo energetico per unità di Pil del 13,5% entro il 2025 sui livelli del 2020. Entro lo stesso anno la copertura forestale del paese raggiungerà il 24,1%. Gli obiettivi sulle rinnovabili mantengono l’orizzonte 2030: la capacità installata totale di solare e eolico arriverà a 1.200 GW.
Il documento pubblicato da Pechino è l’asse portante della nuova politica “1+N”, il fulcro della transizione verso emissioni zero del colosso asiatico. L’1 si riferisce alle “opzioni-guida” che definiscono i principi generali di tutte le politiche che mirano a facilitare l’obiettivo del picco del carbonio (entro i 2030) e della neutralità climatica (entro il 2060) della Cina. La “N” include invece un “piano d’azione per il picco del carbonio”, 10 punti che definiscono priorità e azioni sui settori chiave dell’industria nazionale. Riguarderà le azioni di tutti i principali settori emettitori (energia, industria, infrastrutture e trasporti) nonché altri settori strategici chiave per l’azione per il clima (economia circolare, tecnologia, finanza, politiche economiche, scambio di carbonio, soluzioni basate sulla natura).