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Emissioni navali, Bruxelles grazia più di metà della flotta europea

Secondo i calcoli della ong Transport & Environment, i parametri del nuovo ETS UE lasciano fuori 25 milioni di tonnellate di CO2, l’equivalente delle emissioni annuali della Danimarca

emissioni navali
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Le emissioni navali sono il 4% del totale UE

(Rinnovabili.it) – Il nuovo mercato del carbonio europeo ha un buco grande quanto la Danimarca. Un buco che vale 25 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno. Non regolate dall’Ets perché la proposta della Commissione prevede eccezioni e distinguo. Troppe eccezioni, spiega la ong Transport & Environment in un nuovo dossier: a conti fatti, la tagliola sulle emissioni navali non scatterà per più di metà della flotta europea.

Bruxelles ha presentato le modifiche all’Emission Trading Scheme europeo lo scorso luglio. La principale è proprio l’allargamento al comparto marittimo, contando che le emissioni navali sono il 4% del totale europeo. Per le navi, sono coperte dal nuovo ETS UE solo le tratte intra-UE, mentre quelle da e per destinazioni fuori dall’Unione vengono conteggiate al 50%. L’implementazione è graduale, con le compagnie che dovranno acquistare quote per coprire integralmente le loro emissioni solo dopo 3 anni dall’entrata in vigore. Ma le regole non varranno per tutti i tipi di imbarcazioni.

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Non sono soggette al mercato del carbonio tutte le navi con stazza lorda inferiore a 5000 tonnellate, quelle impegnate nel comparto ittico, così come le navi militari. Ma altre eccezioni allargano i beneficiari anche agli yacht e alle imbarcazioni di supporto alle infrastrutture del gas e del petrolio.

“Questo significa che poco più della metà delle navi europee sono esentate dalla proposta, nonostante esse rappresentino quasi il 20% delle emissioni marittime dell’UE, il doppio di quanto la Commissione aveva originariamente affermato che l’esenzione avrebbe coperto”, commenta T&E.

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Per raddrizzare la proposta, l’ong suggerisce di abbassare la soglia di applicazione del nuovo ETS in modo da coprire tutte le navi con emissioni superiori a 1.000 t di CO2 l’anno, e di rendere obbligatorio il reporting delle emissioni per tutte quelle con stazza maggiore di 400 t.

“È un bene che l’UE stia finalmente cercando di affrontare il terribile impatto climatico del trasporto marittimo”, afferma Jacob Armstrong di T&E. “Ma la sua proposta basata su scappatoie arbitrarie lascia troppe navi fortemente inquinanti fuori dai guai. L’UE deve ripensare le sue leggi sul trasporto marittimo per garantire che milioni di tonnellate di CO2 non rimangano senza regolamentazione”.