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Emissioni di gas serra in Italia nel 2021: Ispra, siamo fuori rotta per i target al 2030

L’Ispra pubblica il National Inventory Report 2023 che raccoglie i dati sulle emissioni del Belpaese tra il 1990 e il 2021. Di questo passo, gli scenari al 2030 – con i nuovi target ESR aggiornati – sono “poco promettenti”

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Foto di Benita Welter da Pixabay

A fine decennio le emissioni gas serra Italia rischiano di essere 15 Mt in più

(Rinnovabili.it) – Siamo ancora fuori traiettoria rispetto agli obiettivi emissivi al 2030. E la tendenza punta verso un peggioramento. Le emissioni gas serra Italia 2021 sono 11 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (MtCO2eq) di troppo e di questo passo, a fine decennio, lo scarto crescerà fino a 15 Mt. È una situazione che sembra destinata a proseguire “non solo nel 2022, ma anche negli anni futuri”, rendendo “poco promettenti” gli scenari al 2030, scrive l’Ispra commentando il National Inventory Report 2023 che raccoglie i dati sulle emissioni del Belpaese tra il 1990 e il 2021.

Il confronto con l’anno precedente, il 2020, ovviamente dice poco sull’andamento emissivo italiano. Dopo il tonfo dell’anno della pandemia (-8,9%), il rimbalzo è salito fino al +8,5%. Allungando lo sguardo fino al 1990, la riduzione complessiva è del -19,9%. Ma non basta per rispettare gli obiettivi al 2021. E in prospettiva è un dato che non aiuta l’Italia a centrare i nuovi target impostati con la revisione dell’Effort Sharing Regulation (ESR) per le emissioni di tutti i settori non coperti dal mercato del carbonio (ETS). Al 2030, con il nuovo ESR, l’Italia dovrà tagliare le emissioni non ETS del 43,7%.

Tutti i numeri delle emissioni gas serra Italia 2021

I settori maggiormente responsabili delle emissioni gas serra Italia 2021 sono, ancora una volta, energia e trasporti. Insieme, costituiscono circa la metà delle emissioni del Belpaese. Nel settore energetico la tendenza è comunque alla riduzione dei gas serra. La CO2 nel 2021 è arrivata a 321,46 MtCO2eq (-21,3% sul 1990), mentre il metano si è attestato a 7,27 MtCO2eq (-43,5%). Un calo consistente si registra per le industria energetiche con -37%, ottenuto nonostante l’aumento della produzione di energia termoelettrica (da 178,6 a 189,7 Terawattora, TWh) e quello dei consumi di energia che sono passati da 218,7 a 300,9 TWh. Nel 2020 la quota di energia rinnovabile era pari al 20% rispetto al consumo finale lordo, nel 2021 è scesa al 19%.

L’altro grande generatore di emissioni in Italia sono i trasporti, che pesano per quasi ¼ del totale nazionale (il 24,7%). Di queste, il 93% dipendono dal trasporto su gomma. Anche qui, se nel 2020 si era verificato il crollo emissivo, nel 2021 il rimbalzo riporta i valori in linea con quelli degli anni precedenti, segnando un +19%.

Generalmente in calo, con alcune eccezioni importanti, le emissioni gas serra Italia 2021 negli altri settori principali. Da segnalare, tra i gas climalteranti generati dai processi industriali, il calo verticale della CO2 (-48,1%) ma anche l’impennata di idrofluorocarburi (gas dannosi per l’ozono), PFC, esafluoruro di zolfo (SF6) e trifluoruro di azoto (NF3) che raggiungono + 471,4%. In agricoltura calano CO2, CH4 e N2O, rispettivamente del 9,5%, del 13,8% e del 12%. Male invece il fronte rifiuti: salgono metano (+7,1%) e N2O (+33,2%).