Rinnovabili • Emissioni evitate di CO2: il PNRR cancellerà 560 MtCO2

Quante emissioni evitate di CO2 farà risparmiare all’Italia il PNRR?

Lungo l’intera durata di vita dei progetti finanziati tramite i fondi PNRR, i gas serra evitati in Italia arriveranno a 560 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Il 33% in più di quante emissioni il Belpaese genera oggi in un anno

Emissioni evitate di CO2: il PNRR cancellerà 560 MtCO2
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L’ENEA aggiorna il software CO2MPARE per quantificare le emissioni evitate di CO2

(Rinnovabili.it) – Realizzare tutte le missioni del PNRR farà risparmiare all’Italia 560 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (MtCO2eq). Il 33% in più di quelle che il Belpaese genera in un intero anno. Lo ha calcolato l’ENEA grazie alla nuova versione di CO2MPARE, un software progettato per quantificare le emissioni evitate di CO2 equivalenti dai programmi europei e supportare le attività dei vari progetti per la sostenibilità, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Il risparmio di gas serra è calcolato lungo l’intera durata di vita dei progetti finanziati da fondi europei. E il software non si applica solo al PNRR. Per gli interventi che sono previsti sotto le linee di finanziamento FESR (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) e JTF (Just transition fund), previsti dal documento di orientamento strategico per la programmazione dei fondi europei (Accordo di partenariato 2021-2027), la quantità di emissioni evitate di CO2 stimata dall’ENEA è di oltre 170 MtCO2eq.

Come funziona il software che calcola le emissioni evitate di CO2?

Uno strumento utile per calibrare al meglio i progetti e massimizzare l’impatto positivo sul clima. Ma anche per dare più flessibilità in corso d’opera. E, soprattutto, valutare in anticipo il peso climatico delle diverse soluzioni alternative che si possono mettere a terra.

“Il modello CO2MPARE v. 2.0 consente di fare valutazioni ex ante, in itinere ed ex post su piani e programmi: si possono stimare in anticipo gli effetti di scenari alternativi legati alla programmazione degli interventi previsti per poi verificare l’allineamento delle attività con gli obiettivi iniziali e, infine, analizzare i risultati raggiunti”, spiega l’ENEA in una nota.

Come funziona, più in dettaglio, il modello aggiornato di ENEA? Il calcolo delle emissioni evitate di CO2 parte “dall’allocazione finanziaria totale ripartita, in base alle scelte delle amministrazioni nazionali o regionali, per settore di intervento”, spiega Cecilia Camporeale, ricercatrice del Dipartimento ENEA Sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei sistemi produttivi e territoriali. Consente poi di distinguere tra emissioni dirette ed emissioni indirette, sia nella fase di cantiere sia nella fase operativa.

E grazie alla sua flessibilità “può essere applicato a piani e programmi ricostruendo un’architettura ad hoc, utilizzando la libreria dei progetti-tipo standardizzati di cui il modello dispone e che, nell’ambito del progetto CO2MPARE Evolution, è stata aggiornata”. Si possono così confrontare scenari alternativi per uno stesso programma. “È, dunque, uno strumento significativo per orientare le scelte di investimento, in special modo quelle di coesione dell’Unione europea, verso una crescita sostenibile e un’economia a basso contenuto carbonico”, conclude Camporeale.

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