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IEA: tagli “immediati” alle emissioni di metano dalle fossili o sforeremo 1,5°C

Eliminare venting e flaring e agire contro le fuoriuscite in fase di trasporto sono le priorità per abbattere le emissioni di metano dell’industria dell’oil&gas. Che ha già le soluzioni tecnologiche a disposizione. E gli investimenti richiesti sono bassi: appena 75 mld $, meno del 2% delle entrate del settore nel solo 2022

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Il nuovo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia

(Rinnovabili.it) – Senza tagli “immediati” delle emissioni di metano è impossibile restare sotto la soglia di 1,5 gradi. E non basta l’abbandono graduale dei combustibili fossili: bisogna agire subito riducendo le emissioni degli asset in produzione. Eliminando venting e flaring e affrontando la questione delle fuoriuscite in fase di trasporto.

L’avvertimento arriva dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che chiede “sforzi decisivi e di vasta portata” per ridurre le emissioni di metano in un rapporto pubblicato ieri, intitolato The Imperative of Cutting Methane from Fossil Fuels. Lo studio si basa sull’aggiornamento della roadmap per emissioni nette zero al 2050 uscito nelle scorse settimane e dettaglia la strada da percorrere per mettere le emissioni di CH4 sulla giusta traiettoria.

Tagliare le emissioni di metano costa 75 mld $ e evita 0,1°C di global warming

Traiettoria che, per il momento, va totalmente nella direzione sbagliata. Ai ritmi attuali, il metano antropico potrebbe aumentare del 13% in questo decennio. Ma per non sforare gli 1,5 gradi, entro il 2030 devono calare del 30-60%. Il settore energetico non è l’unica fonte di metano ma, da solo, potrebbe contribuire per metà dei tagli richiesti.

E lo potrebbe fare immediatamente. Le tecnologie per ridurre le emissioni di metano in modo efficace in fase di produzione e uso delle fossili sono già disponibili, testate ed economicamente sostenibili, rimarca l’IEA. Gli investimenti dell’industria fossile globale necessari per abbattere il CH4 sarebbero nell’ordine di circa 75 miliardi di dollari, “meno del 2% delle entrate dell’industria dell’oil&gas nel 2022”.

Evitare di rilasciare metano in atmosfera (venting) o di bruciare quello in eccesso (flaring) durante l’estrazione di combustibili fossili, e applicare protocolli più stringenti per il monitoraggio e la riparazione delle perdite durante il trasporto, potrebbero evitare “fino a 0,1°C di aumento della temperatura globale entro la metà del secolo, maggiore dell’impatto sulle emissioni derivante dall’immediata rimozione dalle strade di tutte le auto e i camion del mondo”, specifica l’Agenzia.

“Ridurre le emissioni di metano dal settore energetico è una delle migliori – e più convenienti – opportunità per limitare il riscaldamento globale nel breve termine”, ha affermato il direttore esecutivo dell’IEA Fatih Birol. “Le prime azioni da parte dei governi e dell’industria per ridurre le emissioni di metano devono andare di pari passo con la riduzione della domanda di combustibili fossili e delle emissioni di CO2”.