Rinnovabili • Elezioni politiche 2022: cosa dicono i partiti sul clima?

Elezioni politiche 2022 e clima: i programmi dei partiti

L’analisi del think tank Ecco sui programmi elettorali di Verdi-SI, PD, +Europa, Azione-Italia Viva, Noi Moderati, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle: “Il clima è presente anche se ancora non abbastanza integrato nelle politiche economiche, occupazionali, sociali e di politica estera”

Elezioni politiche 2022: cosa dicono i partiti sul clima?
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Elezioni politiche 2022 e clima

(Rinnovabili.it) – Se l’energia irrompe nella campagna elettorale complice l’inverno alle porte e la crisi più pesante dagli anni ‘70, il clima resta ancora una volta la cenerentola fra i temi che trovano spazio nei programmi dei partiti. Non che non se ne parli, anzi. Tutti i partiti si presentano alle elezioni politiche 2022 con proposte in merito, anche grazie alla crescita dell’interesse dell’opinione pubblica per i cambiamenti climatici e i loro effetti negli ultimi anni. Ma il più delle volte le ricette restano vaghe, incomplete o ambigue. E manca una vera visione d’insieme.

È il quadro che emerge dall’analisi del think tank italiano Ecco sui programmi dei principali partiti: Verdi-SI, PD, +Europa, Azione-Italia Viva, Noi Moderati, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle. Il dossier approfondisce molte dimensioni che concorrono a formare la politica climatica, dal taglio delle emissioni alle soluzioni per l’adattamento al climate change, dalla finanza alla posizione da promuovere in Europa.

Il clima nelle elezioni politiche 2022

Il dato più evidente dalla lettura dei programmi elettorali è la centralità inedita data al clima. Ma appena si scava un po’, questa centralità è troppo povera di sostanza. “Il clima è presente anche se ancora non abbastanza integrato nelle politiche economiche, occupazionali, sociali e di politica estera”, sintetizza il think tank. “Tutti i partiti, anche grazie alla grande pressione dei giovani e della società civile, trattano il clima come un tema centrale del proprio programma, seppur con diversi livelli di ambizione e talvolta profonde differenze”.

Gli strumenti di base su cui l’Italia deve incardinare la sua politica per il clima non trovano spazio in tutti gli schieramenti. Dell’aggiornamento del PNIEC parlano solo Verdi-SI, Lega e +Europa, la strategia 2050 da presentare all’Onu è assente, l’approvazione di una Legge Clima è citata solo da PD e Verdi-SI. Sugli obiettivi, quasi nessun partito parla di fissare target al 2030 di riduzione delle emissioni nonostante sia un passo fondamentale per accelerare la transizione e assicurarsi qualche chance di rispettare il Paris agreement senza troppi sforamenti. Verdi-SI propongono un obiettivo nazionale di riduzione del 70% rispetto al 1990 mentre Azione-Italia Viva parlano di una riduzione del 41% rispetto al 2018. Insomma, nel complesso per Ecco è un approccio “debole e confuso”.

Va peggio per le politiche di adattamento. Tema largamente ignorato nei programmi per le elezioni politiche 2022, nonostante l’impatto estremo del climate change si sia fatto sentire anche molto di recente e in modo pesante sull’economia. Ad esempio con la siccità che ha messo in ginocchio Nord e Centro Italia. Proprio sull’acqua i programmi tacciono più di quanto non dicano. Verdi-SI e M5S parlano esplicitamente di gestione pubblica dell’acqua, mentre gli altri partiti citano un piano per limitare la dispersione idrica senza specificare la provenienza degli investimenti. PD, Verdi-SI e FdI citano anche la necessità di approvare e aggiornare il piano nazionale di adattamento preparato nel 2018, mentre terzo polo e Lega si limitano a parlare di gestione forestale.

Tutto tace (o quasi) sulla finanza per il clima, citata solo da Verdi-SI con la proposta di alzare il contributo italiano a 4 miliardi, mentre nessun partito cita la COP27 nonostante l’Italia abbia co-organizzato il vertice sul clima dell’anno scorso insieme al Regno Unito e abbia presieduto il G20.

crediti: ECCO
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