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I 1600 grandi inquinatori globali che rifiutano ogni disclosure climatica

Oltre all’impatto su clima, foreste e acqua, da quest’anno sarà chiesta anche la divulgazione dei dati relativi all’impatto della plastica

Disclosure climatica: 1600 grandi inquinatori nel mirino di CDP
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Parte la campagna 2023 di CDP per la disclosure climatica

(Rinnovabili.it) – Emettono ogni anno oltre 4.200 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (MtCO2eq), come l’Europa, il Regno Unito e il Canada insieme. Ma non pubblicano alcun dato del loro impatto su ambiente e clima. Sono 1600 aziende grandi inquinatrici, impermeabili alla disclosure climatica. Da oggi, finite nel mirino della nuova campagna annuale di Carbon Disclosure Project (CDP), l’ente che fornisce un sistema comune alle aziende per comparare le loro performance climatiche.

L’anno scorso le aziende “sollecitate” erano state 1500, scelte tutte tra quelle a più alto impatto. Di queste hanno risposto fornendo qualche dato 388, poco più del 20%. Per migliorare il risultato, a supporto dell’iniziativa di quest’anno CDP ha mobilitato più istituzioni finanziarie e altri grandi investitori rispetto agli anni passati, per un portafoglio complessivo di 29mila miliardi di dollari. Saranno anche loro a contattare le 1600 aziende per spingerle verso la disclosure climatica. Secondo CDP, in questo modo le chances di ottenere risposta aumentano di 2,3 volte.

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Tra le novità, la richiesta di una disclosure climatica specificamente relativa alla plastica. “Alle aziende verrà chiesto di divulgare dati su almeno uno dei tre temi prioritari: cambiamento climatico, foreste, acqua e, per la prima volta, un nuovo modulo sulle materie plastiche nel questionario sull’acqua – in base alla loro attività – con l’obiettivo di promuovere una maggiore trasparenza sugli impatti ambientali e sul rischio di investimento e di aumentare l’azione del mercato dei capitali sulla sostenibilità”, spiega CDP in una nota.

I dati più richiesti dalle istituzioni finanziarie sono quelli relativi al cambiamento climatico, cercati nel 72% dei casi. Ma cresce anche l’interesse della finanza per la disclosure in materia di acqua e deforestazione: “Quest’anno, al 28% delle aziende destinatarie sarà richiesto di riferire sul loro impatto relativo all’acqua, mentre al 26% sarà chiesto di divulgare sulle foreste”, dettaglia CDP.

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