I dati INPE del programma satellitare DETER inchiodano Bolsonaro: l’inazione contro il logging illegale si fa sentire sempre di più, tra il 1 e il 21 gennaio le motoseghe hanno divorato 360 km2. Per confronto, nello stesso mese del 2021 erano spariti 83 km2. E l’anno aveva fatto segnare il record complessivo con oltre 13mila km2 totali
I dati smentiscono le promesse di Bolsonaro sulla deforestazione
(Rinnovabili.it) – Le grandi promesse di Bolsonaro sulla deforestazione crollano fragorosamente di fronte a un solo numero: 360 km2. È la superficie di Amazzonia che è scomparsa in appena 20 giorni, dal 1 al 21 gennaio. Ed è il record assoluto per questo mese: dal 2015, quando sono iniziate le rilevazioni del programma nazionale DETER, il disboscamento non aveva mai corso così veloce. E mancano ancora i dati per l’ultima decade.
Il presidente brasiliano ha passato mesi a rassicurare i partner internazionali. Sul logging illegale il vento è cambiato, l’idea di schierare l’esercito intimidirà chi sgarra, ha garantito Bolsonaro. Alla COP26 si è spinto persino a promettere zero deforestazione entro il 2028. Cioè due anni di anticipo sulla data globale fissata a Glasgow. I risultati sul campo raccontano una storia completamente diversa.
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Promettere ovviamente non costa nulla, anzi fa guadagnare tempo. Soprattutto se altri paesi – Stati Uniti, Gran Bretagna, Norvegia in testa – fanno la fila portafoglio alla mano implorandoti di fermare la deforestazione. Sono infatti ancora in corso i negoziati per frenare il disboscamento della foresta pluviale brasiliana in cambio di 1 miliardo di dollari l’anno consegnati a Bolsonaro. Le aree disboscate nel frattempo continuano a crescere? Segno che ci servono più risorse, replicano di solito gli ufficiali brasiliani alzando la posta.
I numeri di gennaio, però, sono davvero da allarme rosso. Nello stesso mese del 2021, la deforestazione dell’Amazzonia si era fermata a 83 km2. In pratica, in 30 giorni era sparita un’area boscata 4 volte più piccola di quella saccheggiata in appena 20 giorni quest’anno.
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Di questo passo, temono gli ambientalisti, la foresta pluviale più grande al mondo – per il 60% in territorio brasiliano – rischia di vivere l’anno peggiore di sempre. La stagione 2020-2021 (calcolata da agosto a luglio, come di consueto) aveva già fatto registrare il record negativo: +22% sull’anno precedente, in tutto 13.235 km2 deforestati. Il dato più alto da 15 anni.