I dati del sistema di monitoraggio satellitare DETER, gestito dall’Istituto nazionale per la ricerca spaziale del Brasile, hanno rilevato il record assoluto di deforestazione per il mese di febbraio
Il mese scorso la deforestazione nell’Amazzonia legale è stata oltre il doppio della media storica per febbraio
(Rinnovabili.it) – A febbraio, la deforestazione nella foresta amazzonica è cresciuta di quasi il 62% rispetto allo stesso mese del 2022. Sono ben 322 i km2 di foresta pluviale dove il sistema di monitoraggio satellitare DETER ha segnalato un cambiamento nella copertura forestale nell’Amazzonia legale, l’area in territorio brasiliano che si include tutta l’Amazzonia propriamente detta e parte del Cerrado e del Pantanal.
Dati falsati sulla deforestazione della foresta amazzonica?
Come era già stato anticipato nelle settimane scorse, i dati sono probabilmente ‘falsati’ dall’intensa copertura nuvolosa di gennaio. In quel mese, infatti, il sistema DETER aveva rilevato un crollo di oltre il 60%, molto anomalo e difficile da spiegare con altri fattori – ad esempio, con l’insediamento di Lula al posto dell’ex presidente Bolsonaro. L’ipotesi più probabile è che a febbraio sia diventata ‘visibile’ la deforestazione nella foresta amazzonica che era rimasta celata nel primo mese dell’anno.
“I sistemi sono basati su satelliti ottici e non possono vedere sotto le nuvole. Questo potrebbe essere responsabile di differenze così grandi nei primi due mesi, tenendo conto che siamo nell’inverno amazzonico, caratterizzato da piogge molto intense e copertura nuvolosa. In altre parole, parte della deforestazione registrata ora a febbraio potrebbe risalire al mese di gennaio o addirittura ai mesi precedenti”, spiega Rômulo Batista di Greenpeace Brasile.
Ad ogni modo, resta il fatto che i livelli di deforestazione sono ancora molto elevati. La media storica del disboscamento a febbraio è 166 km2, il dato del mese scorso è oltre il doppio. E anche se ora a guidare il paese c’è un governo che vuole fare della lotta alla deforestazione la sua bandiera, ci vorrà tempo perché le misure inizino ad avere effetto.
Anzi, forse proprio l’arrivo di Lula potrebbe incentivare le motoseghe in questi primi mesi, ragiona il portavoce di Greenpeace Brasile. “Abbiamo appena lasciato un governo che sosteneva la deforestazione. Mentre le ispezioni e i controlli non raggiungono il territorio, i taglialegna illegali potrebbero cogliere l’occasione per espandere la deforestazione”, sottolinea Batista.